Riaperture, Fiorini (FI): “Porterò avanti la battaglia delle migliaia di famiglie che lavorano nel settore del gioco legale perché non è ammissibile che siano invisibili agli occhi dello Stato”

La maggior parte delle attività economiche e produttive sta entrando nella Fase 3, ma per il settore del gioco legale il lockdown non è ancora terminato. “Trovo ingiusto che migliaia di piccole medie imprese ed esercenti che operano nel mondo dell’intrattenimento e del gioco legale subiscano discriminazioni di questo tipo. Ancora più ingiustificato è che sia il governo a discriminare in un momento come questo. Sappiamo, però, che questo governo ha numerosi preconcetti e vive di una propaganda dannosa, miope e anacronistica nei confronti di molti settori.” E’ quanto afferma in un’intervista ad ‘Affaritaliani’ la deputata di Forza Italia, Benedetta Fiorini. “Le norme e le procedure di sicurezza previste per le attività commerciali e i centri d’arte possono tranquillamente essere rispettate anche all’interno dei punti vendita del gioco. Non c’è alcun motivo razionale per impedire il riavvio del comparto, che ha contribuito in maniera determinante, anche con importanti investimenti privati, a contrastare l’illegalità. Non riaprire le attività legate al gioco legale- prosegue Fiorini -, specialmente con il riavvio del campionato di calcio, significa anche fare un regalo alle organizzazioni criminali che non aspettano altro che espandersi ancora di più in questo settore. Questa maggioranza di governo non ha dimestichezza con il mondo del lavoro e dell’impresa e porta avanti battaglie ideologiche contro alcuni settori produttivi che sono ipocrite e del tutto irrazionali e immotivate, senza comprendere le ripercussioni negative sulla realtà e sull’economia. Farsi trasportare dall’ideologia anziché dalla logica non porta a nulla di buono, ma non è la prima volta che il Movimento 5 Stelle antepone i suoi pregiudizi ideologici all’interesse della collettività e del Paese. Ho scelto di portare avanti questa battaglia perché mi preoccupo delle sorti delle migliaia di famiglie che impiegano lavoratori nel settore, il cui lavoro è a rischio e in una emergenza economica come quella in cui siamo ciò non è ammissibile, poiché sono pressoché invisibili agli occhi dello Stato. Il gioco legale, infatti, offre un presidio di legalità senza cui verrebbe fagocitato dalla criminalità organizzata e demonizzarlo è controproducente: si danneggia chi conduce un’attività in maniera professionale e trasparente e si favorisce chi si muove nel sommerso e nell’illegalità. È un settore che va sostenuto, così come vanno sostenute anche le iniziative contro la dipendenza e le ludopatie. Stiamo vivendo una delle peggiori crisi economiche della storia: ciò che considero indispensabile per il tessuto imprenditoriale del Paese vale a tutto tondo anche per il settore del gioco legale. Il fatto che garantisca entrate fiscali per oltre 10 miliardi di euro all’anno, dando lavoro a 150mila persone, è un motivo in più per sostenerlo. Anziché mettere le imprese colpite dalla crisi nelle condizioni di poter lavorare salvando i posti di lavoro, il governo impone tassazioni, posticipa le riaperture. Si accanisce contro di loro. Con il tracollo del settore- conclude la deputata – si rischia un aumento vertiginoso della disoccupazione e una diminuzione delle entrate nelle casse dello Stato, oltre al rischio di favorire la criminalità organizzata: è dunque nell’interesse di tutti garantirgli un futuro.” ac/AGIMEG