“La data del 1° luglio è un duro colpo per i 150mila lavoratori del gioco legale che vengono da oltre 300 giorni di chiusura delle sale. Ma bisogna assolutamente fare qualcosa per salvaguardare almeno quel poco che rimane della stagione”. Ha commentato così ad Agimeg la decisione della cabina di regia del Governo di riaprire 1° luglio il sale giochi, sale scommesse e sale bingo Mauro d’Attis, deputato di Forza Italia e tra i politici che si sono spesi di più a sostegno del comparto. “L’11 giugno partiranno gli Europei di Calcio e per le sale scommesse sarebbe fondamentale aprire almeno il 9 giugno per far sì di non perdere l’ultimo appuntamento calcistico della stagione. D’altronde aprire tre settimane prima del 1° luglio non credo possa creare alcun tipo di problema. Anche perché le sale scommesse poi non lavoreranno a luglio e per quasi tutto agosto, non essendoci i principali campionati di calcio, quindi poter almeno riaprire per gli Europei sarebbe fondamentale. Ovviamente sarebbe importante anche per le altre sale e per tutti i lavoratori. Se così non dovesse essere – ha concluso d’Attis – i bookmakers illegali faranno festa visto che potranno incassare ingenti somme proprio grazie ai Campionati Europei proibiti al gioco legale”.
E la data del 9 giugno sta circolando molto in queste ore. Il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon ha dichiarato ad Agimeg che: “Spero ci sia un’apertura del Governo a rivedere questa data (il 1° luglio ndr). Noi le richieste le abbiamo fatte, ma poi c’è stata questa decisione. So già per certo che ci sarà una ricognizione per fine maggio. Spero si possa trovare una soluzione”. Come appreso da Agimeg da fonti istituzionali, sembra ci siano stati contrasti all’interno di alcuni partiti per il mancato sostegno al settore del gioco pubblico e per una riapertura del settore al 2 giugno come previsto in un primo momento. Questi contrasti avrebbero portato alla considerazione che aprire le sale il 9 giugno potrebbe essere la giusta soluzione per venire incontro a tutte le esigenze, comprese quelle legate proprio ai Campionati Europei di Calcio. Sempre secondo fonti istituzionali, il CTS avrebbe voluto non trattare l’argomento della riapertura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo, considerandolo un terreno scivoloso. Sollecitato, il CTS avrebbe “buttato” la data del 1° luglio. In questa decisione non era stato preso in considerazione l’ultimo appuntamento della stagione calcistica. Se prevarrà il buonsenso e la logica, la data del 9 giugno potrebbe diventare realtà, ma “agguati” politici dei soliti noti sono sempre dietro l’angolo. sb/AGIMEG