Barbieri (Ascob) ad Agimeg: “I protocolli sono stati una presa in giro. Hanno dato l’ok per quelli dei cinema ma non hanno speso una sola parola per quelli delle sale giochi”

“A me sembra che la classe politica non si renda conto che i 12mila lavoratori, parlo per il settore del Bingo e che i 120 mila per l’intero settore, sono una bomba ad orologeria che prima o poi dovrà scoppiare. I nostri dipendenti non sanno più cosa inventarsi per cercare di sopravvivere a questo periodo”. – E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il presidente di Ascob Salvatore Barbieri – “Sapete bene che sono uno che dice sempre di essere propositivi e siamo usciti su una pagina di Repubblica per chiedere aiuto. La verità è che all’interno del Parlamento esiste solo la convinzione che il mondo del gioco porta voti a tenerlo chiuso, non esprimersi sulle dipendenze. E non ci prendano in giro con la storia dei protocolli. Noi come Ascob ne abbiamo pronto uno per il Bingo da oltre un mese e che permetterebbe di riaprire immediatamente nel rispetto di tutte le regole previste per questa emergenza. La verità è che non veniamo considerati o peggio considerati un settore nocivo e da chiudere. La Conferenza Stato Regioni ha decretato i protocolli per cinema, teatri e altro, ma non c’è una sola parola sulle sale bingo o le sale scommesse”. E’ il presidente di Ascob ha rivolto una domanda anche al senatore della Lega Salvini-Premier ospite della diretta facebook organizzata da Agimeg: “Mettere insieme i membri del centro-destra è difficile. Ma il senatore Barbaro potrebbe rivolgere un question time, una domanda secca al ministro di competenza: perché e qual’è la differenza tra tutto il settore che ha aperto il comitato tecnico scientifico, come i cinema, sotto l’aspetto sanitario e la non riapertura delle sale gioco ed in particolare quelle del Bingo che possono garantire un aspetto sanitario maggiore, anche rispetto ad esempio alle palestre. Vorremmo capire perché siamo discriminati anche dal punto di vista scientifico”, ha concluso. cdn/AGIMEG