E’ sempre all’ordine del giorno il tema di maggiori restrizioni per chi non si è vaccinato e quindi per una maggiore prevenzione al diffondersi della pandemia. Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, si dice “favorevole a ‘restrizioni sociali’ per i no vax”.
Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, sostiene che “se ci saranno nuove restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe una ingiustizia profonda. Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata”.
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ribadisce: “Per nessuno restrizioni, ma nel caso in cui le condizioni dovessero cambiare, si dovrebbe tutelare l’impegno e la determinazione con cui più di 8 milioni di cittadini lombardi si sono sottoposti alla vaccinazione”.
Mentre il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rileva che “neanche chi è vicino a me, parlavo anche questa mattina con Fedriga, mutui il modello austriaco. Fedriga ha detto che nel momento in cui ci saranno cambiamenti di zona, dunque di colore, si riconosca che i vaccinati non devono sottostare a quelle regole”.
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sostiene che la libertà dei vaccinati va difesa: “Da una parte non dobbiamo rinunciare a convincere le persone a vaccinarsi, ma se questo non bastasse per me vanno bene tutti gli incentivi alla vaccinazione. Per esempio, si potrebbe ampliare la fascia dell’obbligo vaccinale. Oggi vale per medici e personale sanitario. Ma va aperta una riflessione su altre funzioni pubbliche molto importanti. Non per ledere la libertà di qualcuno, ma per garantire la libertà di tutti”.
Zingaretti sottolinea come “un risultato straordinariamente positivo”, il fatto che ci sia fra i presidenti di regione una posizione unanime “sull’obiettivo principale, che è quello di difendere la libertà di tutti. Questo significa prosciugare il più possibile il bacino dei potenziali contagi e l’area dove il virus sopravvive, che è quella dei non vaccinati. Quindi se siamo d’accordo su questo indirizzo ora bisogna andare avanti con delle decisioni che a mio giudizio devono avere un doppio passo”.
Chi in questo momento non si vaccina – sostiene Zingaretti “è un privilegiato che gode del fatto che altri milioni di persone per fortuna si sono vaccinate, nessuno si permettesse di fare lezione sui concetti di libertà perché nel non osservare le regole e nel mettere a rischio le vite degli altri non c’è nessuna libertà. Anzi, è la negazione della libertà in nome di un privilegio individuale”. cdn/AGIMEG