“La riduzione dell’offerta di gioco d’azzardo prodotta in seguito all’applicazione della legge regionale determina un calo nei volumi d’affari e nei profitti delle aziende del settore. Si presume che questo comporti anche un calo nell’occupazione. I dati dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro mostrano l’andamento delle assunzioni e delle cessazioni relative all’occupazione dipendente nei settori di riferimento. Sul lato delle tabaccherie il dato è abbastanza stabile e nel quadriennio il saldo complessivo è addirittura positivo. Per completezza, occorre sottolineare che il dato delle tabaccherie comprende anche quelle per le quali non è possibile stabilire (con le attuali fonti amministrative) quelle in cui sono effettivamente presenti ricevitorie, vendita lotterie e apparecchi con vincite in denaro. Sul lato delle lotterie, sale scommesse e sale da gioco nei tre anni si registra un modesto saldo negativo, ma in linea con l’andamento complessivo del mercato del lavoro”. E’ quanto emerge dal rapporto “Le politiche di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico in Piemonte – L’evoluzione del fenomeno, l’attuazione della legge regionale 9/2016 e le attività del Piano Triennale”, presentato oggi in commissione congiunta terza, quarta e Legalità del Piemonte, che fotografa la situazione del fenomeno dopo l’applicazione della legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo. “Per l’insieme delle imprese ricomprese in questi settori, quelle con unità attive nel 2^ semestre 2020 risultavano 630. La loro consistenza mostra una lieve crescita negli ultimi anni e non pare subire oscillazioni in corrispondenza dell’applicazione della legge regionale. Per effettuare una valutazione definitiva, occorrerebbe un ulteriore confronto con l’andamento occupazionale del settore nelle altre regioni d’Italia, per le quali al momento non si dispone dei dati necessari”. Dal report emerge dunque che l’occupazione nel settore del gioco in Piemonte sia addirittura cresciuta, quando un recente report della CGIA di Mestre evidenzia come siano a rischio 3.800 posti di lavoro e 200 milioni di euro di entrate erariali”.
Report GAP Giunta Regionale 28-01
cr/AGIMEG