Nel report “Le politiche di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico in Piemonte – L’evoluzione del fenomeno, l’attuazione della legge regionale 9/2016 e le attività del Piano Triennale” si parla anche dello spostamento dei giocatori verso forme di gioco a distanza, a seguito dell’introduzione della legge regionale. E’ tuttavia curioso notare come siano espressi numeri sui volumi di gioco online nella regione, quando l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non fornisce un dato simile suddiviso per singola regione, perché non si può calcolare una distribuzione territoriale del gioco online, proprio in quanto praticato non su una rete fisica, ma via internet.
“Uno dei principali interrogativi sorti in seguito all’entrata in vigore delle misure di regolamentazione è se, e in che misura, i giocatori si spostino dagli apparecchi verso altri tipi di gioco non oggetto di limitazione. Con i dati ad oggi disponibili possiamo tentare di fare chiarezza sia per quanto riguarda i giochi fisici, sia quelli a distanza. Escludendo gli apparecchi, tutti gli altri giochi fisici in Piemonte sono cresciuti nel 2019 di 321 milioni di Euro (+21,9%) rispetto al 2016, mentre nel resto d’Italia l’aumento è stato pari all’ 8,4%. Dunque in Piemonte il consumo di altri tipi di gioco è cresciuto di più che nelle altre regioni italiane. Il dato però assume un altro significato riferendosi ai valori assoluti e non alle percentuali; infatti la differenza 2016-19 del gioco legato agli apparecchi è stata pari a 893 milioni di Euro in meno, quasi tre volte più grande della crescita di 321 milioni registrata dagli altri giochi fisici. La crescita degli altri tipi di gioco non ha dunque neutralizzato l’effetto che la legge regionale ha avuto su slot-machine. Se vi è stato un effetto sostituzione, si è trattato di un fenomeno assai limitato.
Peraltro, nel biennio 2017-2018 si osserva in particolare una crescita sui volumi di gioco nelle video-lottery, escluse dalle misure di limitazione fino al maggio 2019. Come si osserva dalla tabella 5, infatti, i volumi di gioco delle videolottery hanno continuato a crescere per tutto il 2017 e 2018 in assenza di limitazioni, e soltanto a partire dal 2019 si assiste ad una iniziale inversione di tendenza (- 89 milioni di euro nel confronto 2018-2019). I dati semestrali mostrano come questo calo sia attribuibile alla legge regionale, poiché l’aumento dei volumi di gioco continua per tutto il primo semestre, per poi calare nel secondo, in corrispondenza con l’entrata in vigore delle misure di regolamentazione. L’efficacia della legge è dimostrata anche nel confronto semestrale con il resto d’Italia, nel quale si registra un lieve calo dei volumi di gioco (-4,6%) ma si mantiene un aumento delle perdite dei giocatori (+5,2%). In Piemonte, grazie all’intervento della legge, i volumi di gioco calano del doppio (-8,9%) e le perdite dei giocatori rallentano fortemente, quasi a fermarsi (+0,8%).
Un’ulteriore ipotesi da considerare è quella del possibile spostamento dei giocatori verso forme di gioco a distanza. Tale fenomeno, talvolta anche chiamato gioco “telematico” o “on line”, occupa una porzione minoritaria degli incassi totali del settore del gioco d’azzardo, sebbene abbia fatto registrare espansioni molto rapide negli ultimi anni. In Piemonte, dal 2016 al 2019, i volumi di gioco online sono aumentati di circa 980 milioni di Euro mentre, nello stesso periodo le perdite per i giocatori sono aumentate di 52 milioni di Euro. Nello stesso periodo, la crescita dei volumi di gioco a distanza è stata lievemente minore nel resto d’Italia (+70%) rispetto al Piemonte (+73%) (tabella 6). La differenza è tuttavia molto contenuta, e l’evoluzione del fenomeno piemontese appare in linea con quello del resto della nazione, pertanto è ragionevole sostenere che gran parte dell’aumento che ha riguardato il Piemonte sia dovuto alla crescita “spontanea” del fenomeno, la quale si sarebbe verificata anche in assenza dell’intervento del legislatore.
lp/AGIMEG