Report I-Com: “Durante la pandemia spostamento degli utenti verso gioco illegale”

Durante la pandemia “il calo del gioco fisico non è stato seguito da un pari aumento del gioco a distanza. Questo potrebbe significare che la riduzione complessiva della raccolta nasconda uno spostamento dei consumatori verso il mondo del gioco illegale. Ad evidenziarlo è stato lo stesso Direttore generale di ADM, Marcello Minenna, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Agimeg. La domanda di gioco è infatti anelastica e solo il 40% si è spostato nell’on­line durante il lockdown, il resto è finito altrove”. E’ quanto evidenzia il Report “Oltre le incertezze – Verso il riordino del gioco legale” realizzato da I-Com Istituto per la competitività.

“Secondo il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, l’illegalità si muove soprattutto sul gioco online, che permette di operare in Italia, ma con sedi all’estero e con conti nascosti. Le attività legali vanno quindi sostenute per evitare di lasciare spazio al mondo delle mafie. A maggior ragione, dunque, si conferma quanto il gioco pubblico e il presidio del territorio attraverso gli esercizi autorizzati rappresentino un argine importante contro la diffusione di attività non conformi alle norme vigenti.

C’è da dire, a questo riguardo, che anche se il numero di illeciti riscontrato nel 2020 da ADM sia nettamente inferiore a quello dell’anno precedente sempre a causa della situazione emergenziale indotta dal Covid­19, la riduzione del numero delle violazioni penali risulta essere meno marcata rispetto ad altri indicatori (violazioni amministrative e accertamenti ad esempio) grazie alla costante attività di controllo e contrasto all’intermediazione effettuata proprio sul gioco a distanza. L’emergenza sanitaria ha determinato condizioni di estrema incertezza economica per i lavoratori e le aziende del comparto, come per larga parte del tessuto produttivo italiano, ha ridotto le entrate erariali e contribuito ad ampliare il ricorso al gioco illegale”.

“Secondo i dati comunicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2020 le entrate totali relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come erariali sia dirette, che indirette) hanno subito una riduzione di più di 5 miliardi di euro (­ 32,6%) in particolare per via della sospensione dei giochi a partire dalla fine dei concorsi del 21 marzo 2020 a causa del lockdown”. cr/AGIMEG