“Con riferimento al livello di preoccupazione per diversi contenuti e attività fonti di rischio su tutti i mezzi di comunicazione, si evidenzia un livello più alto nei confronti di fattori di rischio legati alla diffusione di contenuti negativi per la sfera individuale (contenuti sessuali non desiderati o che incoraggiano disturbi alimentari, consumo smodato di alcol, tabacco e di sostanze stupefacenti), collettiva (cyberbullismo, revenge porn, sfide social) e sociale (disinformazione, hate speech) rispetto a contenuti non protetti da diritti d’autore o riguardanti il gioco d’azzardo. Se più di 8 italiani su 10 si dichiarano genericamente preoccupati per i diversi contenuti e attività fonti di rischio, più di 4 su dieci si dichiarano invece molto preoccupati per hate speech, contenuti illegali di diverso tipo, sfide social, cyberbullismo e disinformazione. Mentre i minorenni si dichiarano in genere meno preoccupati della media della popolazione, più della metà degli anziani si dichiara invece molto preoccupata per hate speech, contenuti illegali di diverso tipo, sfide social e cyberbullismo”. E’ quanto si legge nel report “I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale” realizzato da AGCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
“Per gli adulti, emerge l’importanza di interventi specifici in materia di disinformazione e discorsi di odio, nonché di iniziative e programmi di alfabetizzazione ai linguaggi mediatici idonee a sviluppare competenze specifiche per la fruizione di contenuti in ambienti digitali, con riferimento in particolare alla cd. pirateria dei contenuti audiovisivi e al gioco d’azzardo online“, ha aggiunto.
“Con riferimento alla tutela del diritto d’autore e alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo online, si rivela significativa la predisposizione di programmi e iniziative specifiche atte a far percepire l’illiceità dell’utilizzo abusivo di contenuti protetti nonchè a educare a una fruizione corretta dei contenuti audiovisivi e di gambling nell’ambiente mediatico digitale. Tali interventi, per la loro specificità, dovrebbero essere concepiti in maniera separata rispetto alle iniziative di alfabetizzazione sugli altri temi indagati in questa ricerca”, ha sottolineato. cdn/AGIMEG