Regolamento giochi in Piemonte e Puglia: distanziometro, limiti orari e restrizioni. Ecco cosa sta succedendo

Piemonte e Puglia ancora sotto i riflettori per le normative contro il gioco, le restrizioni stanno diventando sempre più severe. In Puglia gli operatori dei giochi scenderanno nuovamente in piazza il 29 maggio, per chiedere una revisione della legge regionale. Il Consiglio proprio quel giorno però discuterà un disegno di legge per rendere il distanziometro ancora più restrittivo.

Piemonte, da oggi scatta il distanziometro anche per sale gioco ed agenzie di scommesse

In Piemonte da oggi anche le sale da gioco saranno tenute a rispettare il distanziometro. E’ quanto prevede il secondo step della legge regionale: il primo termine è scattato il 20 novembre 2017 e ha colpito solamente i negozi generalisti, bar e tabaccherie in primis: hanno potuto mantenere le slot solamente quelli che rispettavano le distanze dai luoghi sensibili. Ne sono rimasti circa 1.070. Da oggi le distanze varranno anche per le sale da gioco e le agenzie di scommesse, che – per quanto riguarda le AWP – attualmente ospitano circa i due terzi delle 12.468 macchine presenti sul territorio regionale. Secondo un recente rapporto Eurispes, dalla misura conseguiranno circa 2 miliardi di giocate in meno alle slot e alle Vlt, migliaia di posti di lavoro persi e un cambiamento sostanziale dell’offerta di gioco, che sparirà completamente nei centri urbani, e sopravviverà solamente nelle periferie e nelle campagna. Le nuove norme provocheranno un taglio delle giocate dell’80%, e la raccolta – che nel 2018 è stata di 1,1 miliardi – crollerà di 550 milioni, con l’Erario che dovrà rinunciare a 110-115 milioni. Dovranno fare i conti con le distanze anche le videolottery, macchine che in Piemonte nel 2018 hanno raccolto puntate per 1,9 miliardi. Anche in questo caso si stima una contrazione dell’80%, ma la applica stavolta sull’intera rete, il che si traduce in un crollo della raccolta per 1,5 miliardi, e del gettito erariale per circa 100 milioni.

Conticelli (cons. PD Regione Piemonte) ad Agimeg: “Esercenti, tabaccai e gestori i primi a subire le conseguenze dei giocatori patologici e delle infiltrazioni malavitose. Necessario tavolo tecnico per rivedere la legge sul gioco in accordo con gli operatori”

In Piemonte scatta oggi la fase 2 del distanziometro, quella che mette fuori legge anche le sale da gioco troppo vicine ai luoghi sensibili. Negli scorsi mesi gli operatori – sostenuti anche dai sindacati – hanno chiesto a più riprese quantomeno una proroga, e i loro allarmi solo poche settimane fa hanno trovato conforto nei dati pubblicati dall’Eurispes. Il nuovo termine cade però a ridosso delle elezioni, il 26 infatti si tengono le Regionali, Agimeg ha cercato di capire con la consigliera Nadia Conticelli (PD) – da sempre in prima linea sulla questione – quale sia il punto della situazione e se il gioco sarà nell’agenda politica del prossimo Consiglio.

Nel novembre 2017 il Piemonte ha imposto a bar e tabaccherie (non in regola con le distanze) di togliere le slot. A un anno e mezzo di distanza, quali sono stati gli effetti in termini di lotta alle dipendenze da gioco d’azzardo patologico?

“Sicuramente ciò che è stato fatto non basta ad affrontare la piaga sociale della dipendenza da gioco. Intanto bisogna partire dal raffronto di tutti i dati per capire se il sia davvero risultato lo strumento più idoneo, perché altrimenti si rischia di spostare “la polvere sotto il tappeto”. Si è registrata una riduzione degli apparecchi Awp attivi a fronte di un aumento del giocato su Vtl in negozi specializzati. Così si rischia di spostare solo i flussi senza affrontare la problematica sociale. Inoltre, la sfida oggi è affrontare la regolamentazione del gioco on line, il cosiddetto gioco “a distanza”, in forte crescita in tutta la penisola con un +82,4%, da 15.801 a 28.728 milioni giocati, mentre il Piemonte si attesta su un livello un poco più basso ma comunque in aumento deciso: +75%, da 1.113 a 1.948 milioni giocati”.

Oggi scatta il nuovo termine previsto dalla Legge, quello per le sale e le agenzie di scommesse. L’Eurispes, alcune settimane fa, ha diffuso un report molto critico, lanciando un allarme sia sull’occupazione che sulla riemersione del mercato illegale. Cosa pensa di quei dati?

“Trovare un punto di equilibrio condiviso con tutti gli attori mi sembra un obbiettivo essenziale. Perché un provvedimento di legge, anche se redatto con le migliori intenzioni, come nel caso della legge piemontese sul gioco d’azzardo, può avere degli effetti che non si erano valutati mentre la si discuteva. Ecco perché i legislatori hanno poi il dovere di verificare cosa succede quando una legge viene applicata, verificando sul territorio gli effetti concreti del provvedimento legislativo. E in questo caso dobbiamo affrontare alcuni problemi che sono nati dalla legge e ammettere che alcuni obiettivi non sono stati raggiunti. Per esempio, il distanziometro è uno strumenti parziale. Perché già non è facile individuare quelli che sono da classificare come luoghi sensibili, e poi si finisce con il creare delle autentiche Las Vegas nelle periferie delle città. Proprio là dove vivono le persone con più problemi di tipo sociale ed economico”.

In Piemonte le elezioni sono vicinissime. I programmi elettorali dei vari partiti non contengono riferimenti al gioco, se non quello dei 5 Stelle. A suo avviso è ormai una questione chiusa o c’è ancora dibattito per rivedere, o quantomeno ammorbidire, la Legge regionale su questo tema?

“Assolutamente sì, penso che riaprire il dibattito sia d’obbligo e che gli operatori del gioco legale vadano coinvolti e consultati maggiormente prima della stesura dei testi legislativi. Io sono dell’idea che, appena insediato il nuovo Consiglio regionale, bisognerà aprire un tavolo tecnico per rivedere la legge di comune accordo con gli stessi operatori del settore e con le organizzazioni che combattono le dipendenze. Gli esercenti, i tabaccai, i gestori di sale giochi, non hanno mai detto di volere una liberalizzazione totale e una diffusione indiscriminata di slot machine. Sono i primi a chiedere delle regole, anche perché sono i primi a subire le conseguenze dei giocatori patologici e delle infiltrazioni malavitose. Bisogna superare le posizioni ideologiche che hanno condizionato questo tema”.

A quali interventi pensa in particolare?

“Sarebbe stato necessario prevedere degli incentivi, tipo sgravi fiscali, per la riconversione di piccole e medie aziende produttrici di macchinette. Le multinazionali stanno aspettando che passi la buriana e poi troveranno il modo di restare sul mercato, i piccoli produttori vanno aiutati. Non si può mettere in contrapposizione salute e lavoro. Devo osservare però che lo Stato ricopre il ruolo più importante ed incisivo, senza il quale non è possibile legiferare ed intervenire in maniera efficace a livello regionale. Per me la soluzione più opportuna sarebbe quella di riaprire il confronto con il Governo nazionale, che nella precedente legislatura era stato condotto con la Conferenza unificata (Governo, Regioni, Province e Comuni). Se il Governo nazionale non dovesse collaborare per le Regioni risulterà piú difficile affrontare la questione in maniera equilibrata. Le Marche e altre Regioni hanno già deciso di rivedere la loro legge e credo che prima o poi lo dovremo fare tutti. Abbandonando le posizioni ideologiche e rinunciando alla politica degli slogan: molte iniziative vengono prese oggi cercando il facile consenso dell’opinione pubblica. Ma quando poi la gente si accorge che quei provvedimenti non funzionano, il consenso sparisce di colpo”.

Un’intesa però le Regioni e il Governo l’avevano già stata siglata nel 2017

“Ma non è mai stato trasposto nel decreto, che non è mai arrivato. E poi è cambiato il Governo. Ma in ogni caso, per ridurre il gioco a livello nazionale, cosa che avrebbe effetti anche sulla ludopatia, bisogna che anche nel bilancio dello Stato si trovi la partita per coprire il minor gettito. Comunque, portare avanti un dialogo a livello nazionale sulla questione del gioco è molto difficile: da un lato c’è una forza politica estremamente liberista, dall’altro una proibizionista. Ma fissare dei punti fermi a livello nazionale sono fondamentali per uscire dalla demagogia”.

Regionali Piemonte, per 3 candidati su 4 l’attuale legge sul gioco d’azzardo deve rimanere. Solo il centrodestra, vorrebbe cambiarla

Legge Piemonte sul gioco d’azzardo: per tre dei quattro candidati al Governatore della Regione, deve rimanere quella attuale, ma c’è una voce fuori dal coro. Durante il dibattito sulla legalità, organizzato ieri da Libera e dove erano presenti tutti i candidati per le regionali in Piemonte, è stata fatta loro la domanda “Volete mantenere l’attuale legge regionale per il contrasto del gioco d’azzardo patologico?”. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Giorgio Bertola, quello del Popolo della Famiglia, Valter Boero e quello del centrosinistra, Sergio Chiamparino hanno tutti risposto “sì”. Solo Alberto Cirio, candidato del centrodestra ha risposto “no” – si legge sul Corriere Torino -, aggiungendo: “l’ultima ricerca Eurispes ha dimostrato che questa legge sposta il problema sul gioco nero”.

Bodini (operatore gaming Piemonte): “Il proibizionismo ha messo in ginocchio l’intero settore, favorendo il gioco illegale. Legge Regionale legiferata in modo totalmente errato”

“Oggi in Piemonte anche la maggior parte delle sale da gioco sono soggette alle stesse limitazioni che, fino a ieri, colpivano solamente la maggior parte dei bar e delle ricevitorie. E’ un dato di fatto che il proibizionismo ha messo in ginocchio un intero settore (composto da imprenditori, esercenti e dipendenti), favorendo prevalentemente giochi di natura ben più aggressiva o ancor peggio illegali, a discapito degli stessi giocatori”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Fabio Bodini, imprenditore del gioco in Piemonte, uno dei tanti operatori colpiti dalle restrizioni imposte dalla Legge regionale sul gioco. “Da subito è stato dimostrato come questa Legge sia stata legiferata in modo totalmente errato. Anche l’Eurispes di recente ha bocciato “distanziometro e orari sulle slot”. In occasione delle prossime elezioni regionali – ha concluso Bodini – speriamo che si possa dar luce ad una ripresa del nostro lavoro che da sempre viene svolto per conto dello Stato”.

Piemonte, Sapar: “La normativa regionale sulle distanze non si applica ai Comma 7”

“Si rende noto che la Regione Piemonte ha risposto al Comune di Gravellona Toce con nota dell’8 Aprile 2019 sulla questione dell’applicabilità delle distanze dai luoghi sensibili anche agli apparecchi senza vincita in denaro di cui all’art.110 comma 7 del Tulps chiarendo che la normativa in questione non si applica a tale tipologia di apparecchi”. E’ quanto rende noto l’Associazione Sapar riguardo la non applicabilità del distanziometro della legge sul gioco in Piemonte ai comma 7. “In particolare l’Associazione Nazionale Sapar, a seguito di diffida inviata dall’Ente Locale agli esercenti aveva fatto presente al Comune di Gravellona Toce con comunicazione del 21 Marzo 2019 che le Faq (Frequently asked questions) pubblicate sul sito della Regione specificano che la normativa sulle distanze introdotta dalla Legge Regionale nr.9/2016 deve essere applicata esclusivamente agli apparecchi con vincita in denaro. A seguito di tale comunicazione il Comune di Gravellona Toce aveva formulato una richiesta di chiarimenti alla Regione Piemonte”, conclude l’Associazione.

Tronzano (cons. Piemonte FI): “Con la legge sul gioco è stato guardato al passato e non al futuro”

“Non bisogna agire retroattivamente con le leggi. Bisogna fare normative che guardano al futuro e non al passato. Uno di questi errori lo abbiamo fatto nel settore del gioco legale che sta sviluppando l’illegalità. E conseguentemente su questo non bisogna penalizzare i nostri imprenditori che tanto hanno investito e dobbiamo salvaguardare la legalità”. E’ quanto ha detto il consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Tronzano, che sostiene il candidato del centrodestra Alberto Cirio in un’intervista su un TG Regionale.

Legge Puglia sul gioco: il 29 maggio il Consiglio Regionale discuterà di nuovi inasprimenti, mentre gli operatori si raduneranno in un sit-in

Il Consiglio Regionale della Puglia tornerà il 29 maggio a occuparsi di distanziometro e misure contro la ludopatia, mentre gli operatori del gioco si sono dati appuntamento di fronte alla sede del Consiglio per avviare un “confronto volto a rendere compatibili il gioco con la sostenibilità sociale, contrastare gli abusi e combattere l’illegalità”. Il 20 giugno scade infatti la proroga sul distanziometro per gli esercizi preesistenti, la legge regionale del 2013 consentiva infatti alle sale da gioco e agli esercizi che avevano istallato slot di proseguire le attività, senza dover rispettare le distanze dai luoghi sensibili, per altri 5 anni, in sostanza quindi fino alla fine del 2018. A ottobre scorso il Consiglio Regionale ha adottato una proroga di sei mesi, facendo slittare il termine appunto al 20 giugno. Questo lasso di tempo – prevedeva la stessa proroga – doveva servire a svolgere un ciclo di audizioni “con tutti i soggetti portatori di interesse al fine di valutare attentamente le diverse posizioni e apportare alla legge regionale n. 43 del 2013 le modifiche necessarie a renderla uno strumento utile, specie al contrasto e alla diffusione, nel contrasto al gioco d’azzardo patologico senza ledere i diritti dei lavoratori e degli operatori del settore”.
Il 29 maggio il Consiglio Regionale però non farà il punto della situazione, discuterà infatti un disegno di legge presentato dal Consigliere Vincenzo Colonna (Noi a Sinistra per la Puglia) e altri, per inasprire ulteriormente la legge regionale del 2013. Il testo in realtà appare in gran parte superato: si compone di 4 articoli e 3 riguardano il divieto di pubblicità del gioco e il taglio dei contributi alle emittenti locali che trasmettono pubblicità del gioco. Il Governo nazionale ha però già varato un pacchetto di norme che vietano qualunque forma di pubblicità del gioco con il decreto Dignità. L’ultima norma riscrive la previsione che detta l’elenco dei luoghi sensibili – ma in realtà il contenuto è pressoché identico – scompare però questa frase: “L’autorizzazione – concessa dalle amministrazioni locali alle sale da gioco, NdR – è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza.
Lo stesso giorno, dalle 10 alle 13, gli operatori dei giochi – supportati dai sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL PUGLIA – si raduneranno in un sit-in di fronte alla sede del Consiglio Regionale. Sapar che ha organizzato la manifestazione, sottolinea che la scadenza a della proroga “ripropone drammaticamente le problematiche già sollevate dalle associazioni settoriali”.
Alla manifestazione aderirà anche AGISCO – Associazione Giochi Scommesse. Per il presidente Francesco Ginestra, il distanziometro “lungi dal produrre effetti sulla sbandierata tutela della salute pubblica, porta solo allo smantellamento della rete legale dei concessionari di giochi e scommesse, alla consegna del Gioco nelle mani della criminalità organizzata, a lasciare a casa gli oltre 20.000 occupati del settore e all’abbandono dei giocatori problematici, che non saranno più seguiti da personale competente”. E l’associazione ha quindi chiesto a tutti gli operatori dei giochi di aderire al sit-in, e ha lanciato anche la proposta di sospendere la raccolta dalle 10 alle 13, per quel giorno.

Ginestra (Agisco): “Il 29 maggio in piazza contro il distanziometro in Puglia. Pronti a sospendere la raccolta per 3 ore”

Il 15 giugno 2019 è prevista l’entrata in vigore definitiva della Legge 43/2013 della Regione Puglia, che sancisce l’espulsione del Gioco Legale nella Regione, introducendo il divieto per i locali di gioco esistenti alla data di approvazione della Legge di vendere i Giochi Pubblici ad una distanza di 500 metri da luoghi considerati “sensibili”, il cosiddetto “distanziometro”.
“Questa norma”, dichiara Francesco Ginestra, Presidente A.GI.SCO. Associazione Giochi Scommesse – “lungi dal produrre effetti sulla sbandierata tutela della salute pubblica, porta solo allo smantellamento della rete legale dei concessionari di giochi e scommesse, alla consegna del Gioco nelle meni della criminalità organizzata, a lasciare a casa gli oltre 20.000 occupati del settore e all’abbandono dei giocatori problematici, che non saranno più seguiti da personale competente”
“Già lo scorso 30 ottobre” – prosegue Ginestra – “gli associati AGISCO sono scesi in piazza i lavoratori del comparto denunciando la demagogia del distanziometro e evidenziando studi e perizie che hanno dimostrato che il problema del gioco d’azzardo patologico non lo si risolve spostando a 501 metri un locale di gioco, ma che ciò che serve è potenziare il ruolo degli attuali operatori per presidiare il territorio dal gioco illegale e per dotarli di maggiori strumenti di prevenzione nei confronti dei giocatori”. Per le stesse ragioni A.GI.SCO ha invitato nuovamente tutte le imprese Associate di tutta Italia a sostenere la manifestazione del 29 maggio, partecipando all’incontro e, comunque, sospendendo l’attività di accettazione di tutti i Giochi Pubblici dalle ore 10.00 alle ore 13.00 di mercoledì 29 maggio 2019.

Distanziometro Puglia, meeting a Barletta: si parla dell’imminente scadenza della proroga al distanziometro, un possibile sciopero di protesta e le azioni a difesa del settore

dal nostro inviato – Sono già in molti gli addetti al settore che si sono ritrovati al meeting organizzato questa mattina presso l’Hotel La Terrazza di Barletta. E tanti altri stanno ancora arrivando. Il tema è il futuro del settore dei giochi in Puglia, in vista dell’imminente scadenza della proroga al distanziometro. Tanti i punti che verranno toccati: dalla proposta di modifica della legge che vedrà la luce a metà giugno, all’organizzazione di uno sciopero di protesta, fino alle azioni da intraprendere per difendere il settore.

Meeting Barletta, Campanella (pres. Emi Rebus): “Bisogna essere uniti per tutelare le nostre aziende. Senza le nostre attività legali, diamo il settore del gioco in mano all’illegalità”

dal nostro inviato – “Ci vogliono divisi, ma mai come in questo caso bisogna rimanere uniti. Solo insieme potremo difendere i nostri diritti e quelli delle nostre imprese”. E’ quanto ha dichiarato Antonia Campanella, presidente di Emi Rebus e organizzatrice del meeting che si è appena concluso a Barletta, dove si è parlato delle problematiche che sta vivendo il settore del gioco in Puglia. “Sono tanti gli imprenditori interessati a combattere questa situazione – ha continuato – ma ce ne sono purtroppo ancora tanti che non fanno niente”. “Gli imprenditori del settore dei giochi devono cominciare ad agire e reagire, perché solo così si possono tutelare i diritti dei lavoratori. Oggi vogliamo far sentire la nostra voce. Senza le nostre attività legali, il gioco non si annullerà ma si restituirà tutto nelle mani dell’illegalità. E’ stata una dura battaglia quella vissuta per legalizzare un settore così delicato come quello dei giochi e oggi non possiamo perdere tutto. Se chi fa le leggi si interfacciasse anche con chi vive questo settore ogni giorno, si potrebbero trovare delle soluzioni concrete che possano tutelare il giocatore, salvaguardare la salute ma anche le nostre aziende”.

Firmato appello di Avviso Pubblico da più di 1200 candidati alle prossime elezioni Amministrative e Regionali, previsto impegno anche per il contrasto del Gap

Più di 1200 candidati alle prossime elezioni Amministrative e Regionali hanno firmato l’appello a prevenire e combattere mafie e corruzione lanciato dall’associazione Avviso Pubblico. Tra gli impegni previsti dall’appello anche misure per la prevenzione del gioco d’azzardo. Tra i firmatari ci sono candidati provenienti da 12 regioni e circa 150 comuni. Al termine dei cinque anni di mandato, Avviso Pubblico monitorerà se i candidati hanno rispettato gli impegni e presenterà loro il conto.

Lombardia: presentato dal M5S progetto di legge regionale per il contrasto al Gap, ridotta offerta di gioco

Il M5S Lombardia ha depositato un progetto di legge regionale per il contrasto alla Ludopatia in Regione. “La normativa regionale per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico va assolutamente aggiornata e ampliata”, ha detto Luigi Piccirillo, consigliere regionale del M5S Lombardia. Tale progetto di legge prevede: riduzione dell’offerta, sostegno alle vittime della ludopatia e prevenzione. “Riduzione del gioco, sostegno alle vittime e prevenzione, sono questi i tre pilastri di questa legge una sintesi complessiva delle normative regionali in vigore, uno strumento concreto che prevede sanzioni fino al blocco delle slot per chi non rispetta le leggi”, ha aggiunto Piccirillo. Secondo quanto previsto dal testo locali che ospitano apparecchi da gioco non potranno accedere a forme di finanziamento regionale, rafforza poi gli obblighi informativi degli esercenti.

Beccalossi (cons. regionale Misto): “In Lombardia i 5stelle paladini anti azzardo, ma da quando governano a Roma sulla ludopatia fanno solo proclami”

“In Lombardia i 5stelle si scoprono paladini anti azzardo. Peccato che da quando governano a Roma tutti i proclami sulla ludopatia sono rimasti tali e che i loro deputati hanno di fatto ignorato la proposta di Legge nazionale a suo tempo presentata dalla Lombardia. Meglio tardi che mai, ma su questo tema servirebbe un minimo di coerenza, perché come tutti gli altri anche i 5 stelle non hanno saputo rinunciare ai circa 10 miliardi di tasse che entrano nelle casse dello Stato”. Così Viviana Beccalossi, consigliere regionale del Gruppo Misto in Lombardia, ha commentato la presentazione di un progetto di legge per modificare la normativa sul contrasto alla ludopatia del gruppo regionale 5 stelle. “Guarderò con interesse alle proposte migliorative di questo progetto di legge proprio perché in questi anni ho fatto della lotta all’azzardo una battaglia politica e personale. Quindi ben venga chiunque voglia combattere questa piaga su cui lo Stato lucra, lasciando alle Regioni, che non introitano un euro dal gioco, i drammi famigliari, la micro e macro criminalità e tutte le altre gravi conseguenze sociali”, ha aggiunto. “Nessuno però parli di ‘anno zero’ nella lotta alla ludopatia. In Lombardia siamo da anni all’avanguardia e oggi grazie alla nostra legge un malato può essere curato dalle strutture regionali, così come siamo riusciti a creare una rete “no slot” che coinvolge centinaia di Comuni e associazioni di volontariato”.

Manzano (UD): mancata osservanza dell’orario di chiusura, sospesa la licenza a due sale scommesse

Stretta sul gioco irregolare nella provincia di Udine. E’ stata sospesa la licenza a due sale scommesse di Manzano per mancata osservanza dell’orario di chiusura. In un caso per sette giorni e nell’altro, causa recidiva, per dieci. Tale provvedimento è stato notificato perchè le due sale, gestite da cittadini di nazionalità cinese, erano state trovate dalla polizia del Commissariato di Cividale aperte oltre il limite previsto nella stessa serata.

Forma (PD Sardegna): “Urgente dare pronta attuazione alla Legge sul gioco”

E’ “urgente dare pronta attuazione alla Legge sul Gioco d’azzardo approvata dal Consiglio Regionale lo scorso mese di Gennaio con l’apporto di tutti i Gruppi consiliari. Per queste ragioni, ho richiesto l’interlocuzione della massima Assemblea sarda affinché solleciti l’attuazione di una Legge per la quale mi onoro aver dato il mio contributo sia in Commissione Sanità che in Aula”. Sono le parole di Daniela Forma (PD), Consigliera Regionale della Sardegna, in una nota indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais, e a tutti i capigruppo affinché richiedano alla Giunta Regionale di dare attuazione alla Legge Regionale sul gioco. “Nella Nota invito pertanto a richiedere l’approvazione delle Deliberazioni relative in particolare: 1) alla determinazione delle distanze di cui al comma 2 dell’art. 12 (cd. “Distanziometro”); 2) alla definizione dei dati da rilevare e degli specifici fenomeni da monitorare in capo all’Osservatorio regionale del disturbo da gioco d’azzardo (comma 1 dell’art. 4); 3) alla istituzione della Giornata Regionale contro il disturbo da gioco d’azzardo (comma 2 dell’art. 6); 4) alla definizione delle caratteristiche ideografiche del logo “No Slot – Regione Sardegna” nonché alla approvazione del manuale di utilizzo (comma 2 dell’art. 9). Vorrei ricordare che tale Legge ha registrato una larga convergenza tra tutti i gruppi consiliari della passata Legislatura e che, peraltro, risultava attesa dal sistema degli Enti Locali come pure dalle comunità e dalle famiglie sarde, particolarmente colpite dagli effetti funesti della diffusione del gioco d’azzardo patologico nella nostra Regione. Confido pertanto in un riscontro positivo da parte della nuova Amministrazione Regionale”, ha concluso.

Seveso (MB): presentata dal M5S mozione per chiedere all’amministrazione regolamento sul gioco

A Seveso, nella provincia di Monza e della Brianza, il M5S ha presentato una mozione, che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, riguardante il contrasto del gioco patologico. “La proposta è maturata all’interno del Movimento a livello nazionale. Anche in Regione è stata presentata in questi giorni una mozione per combattere la dipendenza dal gioco delle macchinette. Preferisco questo termine a “ludopatia”, che è più ampio, generico e, diciamoci la verità, meno facilmente comprensibile”, ha detto il consigliere Antonio Cantore. La mozione chiede all’amministrazione di creare un regolamento volto al contrasto della ludopatia, di introdurre incentivi fiscali per i locali no slot, di limitare l’utilizzo degli apparecchi da gioco a un massimo di 8 ore giornaliere, individuando anche il loro posizionamento rispetto alle zone sensibili.

Latina: dal Comune cedole librarie solo alle rivendite che non ospitano apparecchi da gioco

A Latina, il Comune ha pubblicato la procedura per l’accreditamento delle rivendite presso le quali i genitori potranno richiedere la consegna dei testi della scuola primaria presentando all’esercente il codice fiscale dell’alunno. Tuttavia, è consentito l’accredito soltanto alle rivendite che non hanno al loro interno apparecchi da gioco o che comunque distribuiscono lotterie e giochi a premi in denaro, in attuazione del Regolamento comunale sul contrasto del gioco patologico. “I libri aiutano i bambini a crescere, i videopoker distruggono le famiglie. Un connubio del genere è incompatibile, per questo continuiamo l’itinerario culturale complesso ribattezzato “Diritti a scuola”, mettendo sempre al centro il giovane con i suoi inalienabili diritti che devono essere riconosciuti in ogni nostra azione amministrativa”, ha detto l’assessore alla Pubblica Istruzione Gianmarco Proietti.

A Cervia (RA), una serie di eventi su prevenzione e contrasto del Gap

A Cervia, nella provincia di Ravenna, focus sul contrasto al gioco patologico. Prende il via, infatti, la seconda edizione di un progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna quale azione di promozione di una cultura della legalità e della cittadinanza responsabile e che si colloca nel percorso di prevenzione del rischio di dipendenze dal gioco. In particolare, consisterà in una serie di eventi per educare la comunità a riconoscere i rischi del gioco patologico ed informarla sul marchio Slot Free ER.

PD Civitanova Marche: “Bene impegno del Questore in attività di controllo, prevenzione e repressione dei reati legati al gioco. Necessario nuovo regolamento comunale per contrasto a ludopatia”

Focus sul contrasto al gioco patologico a Civitanova Marche, comune della provincia di Macerata. La ludopatia è stata, infatti, al centro di un incontro fra il questore di Macerata, Antonio Pignataro, e una delegazione del Pd civitanovese composta dal consigliere regionale Francesco Micucci, il capogruppo del Pd Giulio Silenzi e il consigliere comunale Mirella Franco. “Un confronto cordiale e proficuo, al questore si è dato atto che, dal suo insediamento, su tutto il territorio le attività di controllo, prevenzione e repressione dei reati hanno registrato un impulso e una svolta, così come si è registrata finalmente una continuativa e proficua azione nei servizi interforze che hanno risolto con il presidio del territorio annosi problemi legati al commercio abusivo e alle zone franche. Sul gioco d’azzardo si è evidenziato come non sia stato ancora prodotto il nuovo regolamento comunale per la lotta alla ludopatia e che, per i ritardi causati da una inefficace attività nelle apposite commissioni consiliari, in città vige ancora un regolamento vecchio e che non è stato nemmeno adeguato alla legge regionale del 2017 varata per contrastare il gioco d’azzardo e il proliferare delle sale slot con una azione volta ad allungare i tempi per lasciare le cose come stanno”, hanno fatto sapere gli esponenti del PD. “Nell’incontro si è parlato anche della recente sentenza del Tar Marche che ha rafforzato l’interpretazione della legge regionale nel contrasto delle ludopatie piuttosto che della delibera della giunta comunale di Civitanova, un atto con cui sono stati impartiti criteri per la determinazione delle distanze tra sale slot e luoghi sensibili in contrasto con provvedimenti adottati dalla stessa Questura, delibera che tuttavia non è stata ancora modificata né ritirata”, hanno aggiunto. Il Questore ha assicurato la prosecuzione dell’impegno delle Forze dell’Ordine per il contrasto alla ludopatia.

Storo (TN) presto Comune no slot. Entro agosto 2020 tutti gli esercizi pubblici dovranno rinunciare agli apparecchi da gioco

A Storo, nella provincia di Trento, entro il mese di agosto 2020 tutti gli esercizi pubblici dovranno rinunciare agli apparecchi da gioco. E’ quanto ha deciso il Consiglio Comunale che ha votato all’unanimità per recepire la norma provinciale che limita la presenza di apparecchi da gioco ad una distanza di 300 metri dai luoghi ritenuti sensibili. Tra i nuovi punti sensibili individuati dalla provincia ci sono anche le sedi di associazioni giovanili e i campi sportivi. E così, a causa delle nuove disposizioni, nessun locale del Comune potrà più avere apparecchi da gioco. Tuttavia, secondo quanto sostenuto dal consigliere di minoranza Marino Cosi, riportata dal giornale Trentino, essendo Storo un Comune di frontiera, basterà spostarsi nella provincia di Brescia per giocare portando così al pendolarismo dei giocatori.

Consiglio dei ministri, via libera a legge della Valle d’Aosta sui giochi. Slot accese 8 ore al giorno, ma ai Comuni libertà di attuare maggiori restrizioni

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato sedici leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di non impugnare la legge della Regione Valle d’Aosta n. 2 del 27/03/2019, recante 9 “Ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla ludopatia. Modificazioni alla legge regionale 15 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)”. Con tale testo sono state disposte misure integrative alla legge regionale sul contrasto del gioco patologico. Il testo prevede: “Al comma 1 dell’articolo 4 della l.r. 14/2015, le parole: “o da strutture ricettive per categorie protette e ludoteche per minori” sono sostituite dalle seguenti: “, da strutture ricettive per categorie protette e ludoteche per minori, da istituti di credito e sportelli bancomat, da esercizi di compravendita di oro e oggetti preziosi usati, nonché da luoghi di culto”. 2. Il comma 3 dell’articolo 4 della l.r. 14/2015 è sostituito dal seguente: 3. L’apertura al pubblico e il funzionamento delle sale da gioco e degli spazi per il gioco sono consentiti esclusivamente nelle seguenti fasce orarie giornaliere: dalle ore 10.00 alle ore 12.00, dalle ore 14.00 alle ore 16.00, dalle ore 18.00 alle ore 20.00 e dalle ore 22.00 alle ore 24.00. I Comuni possono articolare in termini più restrittivi gli orari di apertura e di chiusura degli stessi”. Poi ancora: “La mappa dei luoghi sensibili evidenzia le aree di interdizione dal gioco d’azzardo attraverso la delimitazione di aree circolari aventi raggio pari a 500 metri, ovvero pari alla distanza maggiore eventualmente prevista dai singoli Comuni, tracciato dall’ingresso considerato principale del luogo sensibile. Sono altresì considerati ricompresi nelle aree di interdizione gli immobili il cui perimetro è lambito dalle circonferenze individuate. 2. I Comuni provvedono a redigere e aggiornare l’elenco dei luoghi sensibili e localizzano l’ingresso principale dei medesimi tramite il sistema regionale delle conoscenze territoriali (SCT), ai fini della creazione delle aree di interdizione. I dati risultanti, elaborati in modo automatico, sono pubblicati a cura della struttura regionale competente in materia di cartografia. 3. La Regione provvede a supportare i Comuni nell’inserimento dei dati attraverso la predisposizione di un geonavigatore dedicato, facente parte integrante del sistema regionale delle conoscenze territoriali (SCT).” Infine: “Entro 40 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i Comuni provvedono agli adempimenti di cui all’articolo 4bis, comma 2, della l.r. 14/2015, introdotto dall’articolo 3. 2. I divieti relativi alle distanze minime da istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oro e oggetti preziosi usati e luoghi di culto si applicano alle sale da gioco e agli spazi per il gioco già in esercizio a decorrere dal 1° settembre 2019. 3. Le disposizioni inerenti agli orari di apertura al pubblico e di funzionamento delle sale da gioco e degli spazi per il gioco si applicano a decorrere dal 1° giugno 2019. 4. Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i Comuni adeguano i rispettivi regolamenti alle disposizioni di cui alla legge medesima”. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non impugnare anche la legge della Regione Puglia n. 7 del 28/03/2019, recante “Disposizioni regionali per il turismo equestre e la valorizzazione delle attività con gli equidi”.

Fabriano (AN): controlli della Polizia nei locali anche per verificare il rispetto della normativa sul gioco, nessuna irregolarità riscontrata

Nessuna irregolarità nei locali di Fabriano, nella provincia di Ancona. E’ il risultato dell’attività di controllo effettuata dagli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza, in collaborazione con la Polizia municipale di Fabriano. In particolare, sono stati sottoposti a controlli amministrativi nove locali, anche per verificare la conformità alla normativa in materia di slot.

A Caronno (VA), iniziative per prevenzione e contrasto del Gap finanziate con soldi delle multe alle sale slot irregolari

A Caronno, nella provincia di Varese, i soldi incassati dalle multe alle sale slot irregolari verranno utilizzati per finanziare iniziative volte al contrasto e alla prevenzione della ludopatia. E’ l’iniziativa della maggioranza di centrosinistra. In particolare, sono stati incassati 8mila euro dalle sanzioni. Ad effettuare i controlli nei punti gioco sono stati i vigili, che hanno riscontrato numerose irregolarità rispetto alla licenza. “La nostra è una scelta politica che rientra nell’ambito dei Servizi sociali. Vogliamo attuare iniziative di prevenzione, che tengano alla larga dalle slot giovani e adulti”, ha detto in Consiglio Comunale il sindaco Marco Giudici. “Abbiamo avviato una collaborazione col Sert di Saronno, con cui terremo un incontro nel quale saranno comunicati i dati della ludopatia a Caronno e saranno fornite informazioni su come difendersi. Non vogliamo fare allarmismo né vietare il gioco, bensì diffondere la consapevolezza dei rischi di incorrere in vere e proprie patologie”, ha aggiunto l’assessore Sebastiano Caruso. Saranno inoltre promossi incontri informativi anche nelle scuole.

A Modena, incentivi per migliorare la propria attività destinati a esercizi pubblici “Slot free ER”

A Modena, un fondo di 10 mila euro per finanziare le attività che intendono migliorare gli spazi interni o esterni del punto vendita e per ampliare e consolidare il servizio offerto. Il bando, che fa parte del progetto “Modena slot free”, promosso dal Comune di Modena e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, è indirizzato ai gestori di pubblici esercizi che hanno già aderito o intendono aderire al marchio “Slot free ER”. Quindi, le domande per realizzare interventi e attività mirate alla riqualificazione del proprio esercizio in cui non si pratica gioco si possono presentare fino al 15 giugno. Sono 61 gli esercizi pubblici che hanno aderito al marchio “Slot free ER”.

Soliera (MO): nel 2019, sono cinque gli esercizi pubblici che ricevono contributi economici per contrasto del Gap

A Soliera, nella provincia di Modena, per il 2019, sono cinque i titolari di pubblici esercizi che ricevono i contributi economici per il contrasto e la prevenzione della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, per complessivi 1.825 euro. I locali che hanno scelto di rinunciare agli apparecchi da gioco dovranno esporre la vetrofania con il marchio “Slot freE-R”.