Un parere circostanziato da parte della Commissione Europea, ha aumentato di un mese la scadenza del tempo di stand still, che terminerà ora il prossimo 17 febbraio, delle “modalità tecniche e procedurali per l’accertamento della maggiore età degli utenti ai sensi dell’articolo 13-bis del decreto-legge 5 settembre 2023, n. 123, convertito con modificazioni dalla legge 13 novembre 2023, n. 159”, presentate dall’Italia ad ottobre.
Il Decreto-legge n. Il D.Lgs. n. 123/2023 prevede che i gestori di siti web e i fornitori di piattaforme di condivisione video che diffondono in Italia immagini e video pornografici siano tenuti a verificare la maggiore età degli utenti, al fine di impedire l’accesso a contenuti pornografici da parte di minori di diciotto anni, e che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni stabilisce, con proprio provvedimento e sentito il Garante per la protezione dei dati personali, le modalità tecniche e procedurali che i predetti soggetti sono tenuti a mettere in atto per adottare misure volte ad accertare la maggiore età degli utenti, garantendo un livello di sicurezza adeguato al rischio e nel rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti a tal fine.
Con il provvedimento, l’Autorità ha adottato un approccio tecnologicamente neutrale, che lascia ai soggetti tenuti per legge a svolgere processi di verifica dell’età un ragionevole livello di libertà di valutazione e scelta, stabilendo al contempo i principi e i requisiti che devono essere rispettati dai sistemi introdotti.
Il sistema proposto prevede l’intervento di terze parti indipendenti certificate per la fornitura della prova dell’età, attraverso un processo di verifica dell’età che prevede due fasi logicamente distinte: identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di fruizione del servizio regolamentato. La bozza di regolamento definisce il processo che deve essere implementato dai soggetti regolamentati e prevede la fornitura della ‘prova dell’età’ (ad esempio tramite un’app e/o un servizio basato sul web) da parte di una terza parte indipendente. Le specifiche dell’Autorità prevedono un sistema di verifica dell’età che utilizzi il modello del “doppio anonimato”, in base al quale ai fornitori di prova dell’età non deve essere consentito di sapere per quale servizio viene eseguita la verifica dell’età, che due prove dell’età provengono dalla stessa fonte di prova dell’età o che un utente ha già utilizzato il sistema di verifica.
“La verifica dell’età può essere effettuata dal fornitore stesso o da una terza parte indipendente. Quest’ultimo caso presenta alcuni vantaggi per il fornitore, come l’esternalizzazione di un servizio che può essere complesso da eseguire, ma soprattutto non scoraggia l’utilizzo dei servizi da parte degli adulti che sono più riluttanti a fornire i propri dati ai VSP. In questo senso, le organizzazioni indipendenti di verifica dell’età possono essere utilizzate anche per acquistare alcolici o tabacco o per consentire il gioco d’azzardo online. Inoltre, oltre agli esempi sopra riportati per la prova dell’età legale, i verificatori di terze parti sono ampiamente utilizzati dalle società di telecomunicazioni e dalle organizzazioni bancarie per convalidare i dati dei propri clienti prima di stipulare contratti online”, si legge nel testo.
“Il metodo di verifica offline che sembra avere più successo è la commercializzazione solo per gli adulti di “scratch-cards” tipo “gratta e vinci” che consentono loro di recuperare un identificatore e una password che fornirebbe l’accesso a contenuti soggetti a limiti di età. Queste carte verrebbero offerte in determinati punti vendita, ad esempio supermercati o tabaccherie, dove i loro dipendenti già effettuano operazioni di controllo dell’età nell’ambito della vendita di alcolici, sigarette e giochi d’azzardo”, aggiunge.
Nel documento viene ricordato inoltre che solo di recente, in base alla ricerca svolta, le piattaforme social hanno iniziato ad applicare misure per verificare l’età. “I siti di commercio elettronico che vendono prodotti e servizi per adulti come giochi d’azzardo, alcol o pornografia dispongono di un’ampia gamma di metodi di verifica dell’età come carte di credito, scratch cards e dati biometrici”.
“ALTROCONSUMO ritiene che i sistemi di garanzia delineati possano trovare applicazione con riferimento ai contenuti soggetti a parental control di cui alla delibera 9/23/CONS e cioè, a titolo non esaustivo: contenuti per adulti, gioco d’azzardo, scommesse, contenuti relativi ad armi, droga, violenza, odio e discriminazione, promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, sette”, aggiunge. cdn/AGIMEG