AGCOM: regolamento accertamento maggiore età utenti siti porno in Commissione UE. “Le organizzazioni indipendenti di verifica dell’età possono essere utilizzate anche per acquistare alcolici o tabacco o per consentire il gioco d’azzardo online”

Arriva in Commissione Europea lo schema di regolamento che disciplina le modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età degli utenti approvato dall’AGCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Lo stand still terminerà il prossimo 17 gennaio 2025.

Il documento riguarda i servizi della società dell’informazione che si occupano della diffusione e/o la pubblicazione, in Italia, di immagini e video a carattere pornografico tramite siti web e fornitori di piattaforme di condivisone video soggette all’obbligo di verifica dell’età.

Il decreto legge stabilisce che i gestori di siti web e i fornitori delle piattaforme di condivisione video, che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico, sono tenuti a verificare la maggiore età degli utenti, al fine di evitare l’accesso a contenuti pornografici da parte di minori degli anni diciotto e che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisce con proprio provvedimento, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, le modalità tecniche e di processo che tali soggetti sono tenuti ad adottare per l’accertamento della maggiore età degli utenti, assicurando un livello di
sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti in ragione dello scopo.

Con il provvedimento l’Autorità ha adottato un approccio tecnologicamente neutrale, che lascia ai soggetti tenuti per legge alla realizzazione dei processi di age assurance, una ragionevole libertà di valutazione e scelta, stabilendo tuttavia i principi e i requisiti che devono essere soddisfatti dai sistemi introdotti.

Il sistema proposto prevede l’intervento, per la fornitura della prova della maggiore età, di soggetti terzi indipendenti certificati, attraverso un processo di verifica dell’età che prevede due passaggi logicamente separati: identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato.

Lo schema di regolamento definisce il processo che deve essere implementato dai soggetti regolamentati e prevede la fornitura di una “prova dell’età” (ad esempio mediante APP e/o mediante un servizio via web) da parte di un soggetto terzo indipendente.

Le specifiche dell’Autorità prevedono un sistema di verifica dell’età che utilizzi il modello del “doppio anonimato”, in cui non si deve consentire ai fornitori di prova dell’età di sapere per quale servizio viene eseguita la verifica dell’età, che due prove di maggiore età provengono dalla stessa fonte di prova dell’età, che un utente ha già utilizzato il sistema di verifica.

“La verifica dell’età può essere effettuata dal fornitore stesso o da una terza parte indipendente. Quest’ultimo caso presenta alcuni vantaggi per il fornitore, come l’esternalizzazione di un servizio che può essere complesso da eseguire, ma soprattutto non scoraggia l’utilizzo dei servizi da parte degli adulti che sono più riluttanti a fornire i propri dati ai VSP. In questo senso, le organizzazioni indipendenti di verifica dell’età possono essere utilizzate anche per acquistare alcolici o tabacco o per consentire il gioco d’azzardo online. Inoltre, oltre agli esempi sopra riportati per la prova dell’età legale, i verificatori di terze parti sono ampiamente utilizzati dalle società di telecomunicazioni e dalle organizzazioni bancarie per convalidare i dati dei propri clienti prima di stipulare contratti online”, si legge nel testo.

“Il metodo di verifica offline che sembra avere più successo è la commercializzazione solo per gli adulti di “scratch-cards” tipo “gratta e vinci” che consentono loro di recuperare un identificatore e una password che fornirebbe l’accesso a contenuti soggetti a limiti di età. Queste carte verrebbero offerte in determinati punti vendita, ad esempio supermercati o tabaccherie, dove i loro dipendenti già effettuano operazioni di controllo dell’età nell’ambito della vendita di alcolici, sigarette e giochi d’azzardo”, aggiunge.

Nel documento viene ricordato inoltre che solo di recente, in base alla ricerca svolta, le piattaforme social hanno iniziato ad applicare misure per verificare l’età. “I siti di commercio elettronico che vendono prodotti e servizi per adulti come giochi d’azzardo, alcol o pornografia dispongono di un’ampia gamma di metodi di verifica dell’età come carte di credito, scratch cards e dati biometrici”.

“ALTROCONSUMO ritiene che i sistemi di garanzia delineati possano trovare applicazione con riferimento ai contenuti soggetti a parental control di cui alla delibera 9/23/CONS e cioè, a titolo non esaustivo: contenuti per adulti, gioco d’azzardo, scommesse, contenuti relativi ad armi, droga, violenza, odio e discriminazione, promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, sette”, aggiunge.

QUI il testo integrale trasmesso in Commissione Europea. cdn/AGIMEG