Regione Puglia: III Commissione Sanità, decaduto testo unificato di modifica a Legge sul gioco relativo a distanziometro e sanzioni per violazioni

Decaduto in III Commissione Sanità della Regione Puglia il testo unificato di modifica alla Legge sul gioco nell’ambito delle audizioni in corso nelle diverse Commissioni, nello specifico l’esame abbinato dei provvedimenti sul gioco riguardanti la modifica di alcuni articoli della Legge 13 dicembre 2013, n. 43. Lo scorso 30 ottobre in Puglia è stata prorogata di sei mesi l’entrata in vigore della Legge regionale sul gioco, che prevedeva l’applicazione del distanziometro alle sale poste a meno di 500 metri dai luoghi definiti sensibili. E proprio l’articolo riguardante il distanziometro era all’esame di uno dei provvedimenti in Commissione Sanità: in particolare, l’art. 7 comma 2 (Apertura ed esercizio dell’attività) prevede che “l’autorizzazione all’esercizio non viene concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve” dai luoghi sensibili, mentre il comma 8 del medesimo articolo riguarda le sanzioni pecuniarie e amministrative in caso di violazioni. Uno dei due provvedimenti che dovevano essere esaminati oggi in III Commissione – secondo quanto apprende Agimeg – è stato ritirato e di conseguenza il testo unificato è decaduto, così come sono decaduti tutti gli emendamenti correlati. La Commissione Sanità si aggiornerà sulla materia nella prossima seduta, in data ancora da definire.
Il Consiglio regionale della Puglia, con la proroga dell’entrata in vigore della Legge sul gioco, ha voluto “valutare le diverse posizioni – attraverso una serie di audizioni – e apportare alla legge sul gioco le modiche necessarie a renderla uno strumento valido per il contrasto del Gap senza ledere i diritti dei lavoratori”. Per questo motivo si è reso necessario “calendarizzare nella Commissione consiliare competente una serie di incontri e di audizioni con tutti i soggetti portatori di interesse al fine di valutare attentamente le diverse posizioni e apportare alla legge regionale n. 43 del 2013 le modifiche necessarie a renderla uno strumento utile, specie al contrasto e alla diffusione, nel contrasto al gioco d’azzardo patologico senza ledere i diritti dei lavoratori e degli operatori del settore”. lp/AGIMEG