Prof. Razzante ad Agimeg: “Polemica sterile sul tetto al contante. Dati hanno dimostrato che un limite troppo basso penalizza la nostra economia”

“Il tetto al contante e l’uso diverso del pos sono un falso problema. Attorno ad esso vi è una polemica inutile e sterile e mi fa specie che politici esperti e navigati continuino a tornare sull’argomento.

Ribadisco che non vi è alcun collegamento tra l’evasione fiscale e l’aumento del tetto al contante. A riprova di questa tesi ci sono le recenti dichiarazioni del Comandante Generale della Guardia di Finanza in cui afferma che l’Italia, attraverso la polizia valutaria e l’Agenzia delle Entrate, ha tutti gli strumenti per il contrasto all’evasione fiscale, a prescindere dal tetto al contante. Ciò dimostra, ancora una volta, che l’Italia è all’avanguardia su questo tema”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Professor Ranieri Razzante.

“La premier Giorgia Meloni fa bene a ribadire il concetto e a chiarire che un tetto troppo basso sfavorisca la nostra economia rispetto a quella dei partner europei, dove il tetto non è presente e le aziende sono libere di pagare fatture da 2 o 3mila in contanti senza incorrere in sanzioni.

Tutte le authority a livello mondiale continuano a segnalare che ormai le organizzazioni criminali entrano nell’economia legale tramite gli strumenti della finanza tradizionale e innovativa. Il nostro centro di ricerca, infatti, ha stimato che nelle Borse mondiali il denaro di provenienza illecita ammonti a circa il 30-40% del totale. Ormai è un fatto che le mafie operino attraverso questi canali. L’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) è stato creato proprio per combattere questi fenomeni che si realizzano a livello europeo.

Gli altri paesi europei non hanno il tetto al contante e, ad esempio, la Germania ha meno della metà dell’evasione italiana. I miliardi di sommerso non derivano certo dal contante, ma dal mancato pagamento di imposte e dall’evasione contributiva, come ricorda l’Istat. Quindi è evidente che non vi sia nessun collegamento con il contante, poiché si può immaginare che nelle micro-transazioni possa favorire la mancata emissione dello scontrino, ma certamente l’evasione viene fatta in altro modo.

Concludo ricordando che durante il Governo Monti il fatturato del Made in Italy calò del 35% a causa del tetto al contante posto a mille euro. Sono dati ripresi da un’indagine di Confesercenti, associazione che ha pienamente il polso della situazione dei commercianti in Italia. Quest’ultimo dato evidenzia che un tetto al contante troppo basso penalizza la nostra economia“. ac/AGIMEG