Un’importante sezione del Secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il gioco legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”, presentato oggi al Senato, è stata dedicata all’effetto boomerang che il proibizionismo sul gioco riuscirebbe a generare.
La maggioranza degli italiani, secondo i dati raccolti dal Censis, è contraria a una regolazione troppo limitativa del gioco legale da parte dello Stato, l’80,6% è convinto che proibire il gioco legale comporterebbe un rafforzamento del gioco illegale e della criminalità che lo controlla e gestisce.
No al proibizionismo perché è autolesionista: ecco il senso comune dell’opinione pubblica sul gioco. Più contrari al proibizionismo sono i residenti al Centro (83,3%) e nel Sud e Isole (81,4%). In ogni caso, la percentuale resta prossima alla soglia dell’80% trasversalmente a tutti i territori e gruppi sociali. Gli italiani diffidano di normative che nascono da stigmatizzazioni, a loro volta, esito di semplificazioni eccessive fondate su moralismi ideologici fuorvianti. Solo il 19,4% non crede al nesso tra divieto del gioco legale e rafforzamento di quello illegale.
Il 68,8% degli italiani è anche contrario a limitare i luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente, poiché provocherebbe il trasferimento dei giocatori in luoghi non controllati. Anche questa opinione conferma che per gli italiani il proibizionismo finisce per produrre risultati opposti alle intenzioni, poiché clandestinizza un fenomeno rendendolo non regolabile, più difficilmente controllabile e, anche, pericolosamente attraente.
Lo studio afferma che il rapporto irriducibilmente inverso tra gioco legale e gioco illegale è una verità confermata già durante l’emergenza sanitaria, quando i luoghi del gioco legale prima sono stati chiusi e in seguito si sono dovuti sottoporre a restrizioni di vario tipo.
In ogni caso, nella percezione degli italiani la limitazione del gioco legale favorirebbe quello illegale: infatti, il 61,3% ritiene che se si limitasse fortemente il gioco legale si ridurrebbero gli italiani che giocano legalmente, ma aumenterebbero in maniera consistente quelli che lo fanno in modo illegale, a beneficio della criminalità organizzata.
Inoltre, il 77,4% degli italiani (l’82,7% tra i giovani) ritiene che il gioco legale, regolato e gestito dallo Stato, sia un argine contro il gioco illegale regolato e gestito dalla criminalità organizzata. L’esperienza concreta del periodo pandemico trova riscontro nel punto di vista degli italiani, confermando l’irriducibile relazione inversa tra gioco legale e gioco illegale.
ac/AGIMEG