Rapporto Lottomatica-Censis: per l’88,6% degli italiani necessarie regole omogenee su tutto il territorio

Durante la presentazione del Secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il gioco legale in Italia. Il valore sociale ed economico” è stata delineata anche l’importanza di arrivare ad una regolamentazione nazionale sul settore che offra certezza del diritto agli operatori del comparto.

Il sistema del gioco legale – si legge nell’analisi del Censis – avrebbe urgente bisogno di un riordino normativo, finalizzato a rendere omogenee norme e regolamenti che si sono sovrapposti a livello nazionale e locale, e da tempo si ragiona sull’opportunità di raccogliere la disciplina del settore in un unico testo di legge ispirato a una ratio di fondo: le attività degli operatori che agiscono nella legalità e su concessione statale, per la molteplicità di funzioni e le ricadute positive economiche e sociali non devono essere ostacolate da un contesto regolatorio ostile.

Negli anni, più volte è stato manifestato l’impegno politico verso un riordino legislativo per superare la frammentarietà, e tuttavia anche quando sono state indicate scadenze (ad es. nelle Leggi di Bilancio), sono state poi spostate in avanti a un tempo indefinito.

Pertanto, l’attuale sistema di regolazione del gioco legale resta caratterizzato da una moltitudine di fonti del diritto, da tante leggi, talvolta contraddittorie o comunque mal coordinate tra loro.

La frammentazione normativa è accentuata dai diversi livelli territoriali di normazione e regolamentazione, tra previsioni nazionali e previsioni regionali, oltre a tutta la disciplina che promana a livello locale e da autorità variamente coinvolte con linee guida, decisioni e circolari.

Il disordine normativo in materia di gioco legale riguarda anche il piano europeo perché non esiste una disciplina specifica dell’Ue in materia. La Commissione europea ha anzi chiarito come ogni Stato membro abbia competenza a disciplinare il gioco nel rispetto della normativa europea sulla libertà d’impresa e di quella sulla lotta alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro.

common sense degli italiani è anche su questo punto un riferimento utile, poiché l’88,6% è convinto che sarebbe opportuno che le regole del comparto fossero decise dallo Stato e fossero uguali in ogni territorio.

Una richiesta di omogeneità che è l’esatto contrario dell’attuale articolazione normativa che, come rilevato, rende difficile la vita di chi a vario titolo è coinvolto nel sistema del gioco legale.

Pertanto, da più parti si auspica il ricorso a un Testo Unico di regolazione per chiarire competenze e confini tra tutela della salute, ordine pubblico, aspetti fiscali, commerciali e profili digitali.

In ogni caso, la certezza del diritto è essa stessa un diritto fondamentale, poiché cittadini e imprese hanno bisogno di regole certe e stabili per poter valutare e prevedere le conseguenze giuridiche dei propri comportamenti. Inoltre, la certezza del diritto garantisce la libertà dell’individuo e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. ac/AGIMEG