Tar Calabria, Questura può negare licenza scommesse quando teme che la mafia possa interferire nella raccolta

E’ legittimo il provvedimento con cui la Questura di Cosenza ha negato al titolare di una tabaccheria di Rende la licenza per istallare un terminale di raccolta scommesse, a causa del legame di parentela con l’esponente di un clan malavitoso. La Questura ha fatto leva sul fatto che l’esercente fosse il cognato – e frequentasse regolarmente – l’uomo “condannato (con sentenza confermata in Cassazione) per delitti di associazione mafiosa, estorsione ed in materia di stupefacenti”. Il timore, in sostanza, era che quest’ultimo potesse interferire “in quanto appartenente al clan sulla gestione dell’attività di scommesse, notoriamente oggetto di interesse della criminalità”. lp/AGIMEG