Decreto Dignità, Legge di Bilancio, Regolamenti comunali. Poche, pochissime parole per porre fine a quello che non è stato semplicemente il “gioco legale”, ma il simbolo di un’epoca. Ma le epoche finiscono così, a seguito di brevi frasi. Quando il giornalista ANSA Riccardo Ehrman chiese a Gunter Schabowski, ministro della propaganda della DDR, da quando i cittadini di Berlino Est avrebbero potuto passare il confine con un semplice permesso, Schabowski (impreparato) rispose: “immediatamente”. Dopo poche ore cadde il Muro di Berlino, finì un’epoca.
Gioco legale, amico dei lunedì difficili, fratello dei venerdì sempre fottutamente così lunghi, jolly settimanale da utilizzare, come a Giochi senza Frontiere, durante gli attacchi che la concorrenza illegale presentava alla politica
Con te ogni impiegato, dirigente, amministratore o presidente si sentiva più forte, perché in tasca sapeva di avere le chiavi della libertà lavorativa
Sapevi parlare al ventre molle di questo settore, senza mai sconfessare la tua natura di sfogo della passione, con casi di stalking, per la dea bendata
Non ti sei mai negato a nessuno, hai resistito silenziosamente a tutte le “bastonate” politiche e populistiche che potevano minare la tua integrità. Hai resistito anche al fuoco amico non senza riportare ferite che, come Rambo, ti sei ricucito da solo
Tanti ti dovrebbero chiedere scusa, gioco legale, per le tante, troppe volte in cui non ti hanno capito, ascoltato. Ti hanno trattato con diffidenza e superficialità, forse in nome di una superiorità morale d’altri tempi, del tutto discutibile alla fine della fiera
Quando le alte sfere della politica ti hanno fatto a pezzi in questi giorni, non hanno avuto rispetto del tuo valore storico: nessuno sa chi ti abbia introdotto, sulla base di quale norma o regolamento interno. Alcuni dicono che tu fossi già presente tra le righe della Bibbia, più precisamente nel capitolo 26 del Libro dei Numeri in cui si narra che Mosè per attribuire gli appezzamenti di terra situati sulla riva occidentale del fiume Giordano abbia fatto ricorso all’imparzialità di una lotteria
Quanto ci mancherai. Chiudo gli occhi e immagino un futuro di nuovo con le bollette del Lotto copiate a mano e il rito domenicale della Messa e della schedina del Totocalcio. Poi il apro ed i sogni vintage scompaiono nella confusa e fredda nebbia del presente
Salutiamoci così, gioco legale, “Vitello d’oro” del popolo della fortuna. Sei stato massacrato e non ti hanno difeso abbastanza, morsi dai sensi di colpa di una muffa intellettuale che spesso rode e corrode
Per rispetto, in questi ultimi giorni in cui sei ancora a disposizione, continuerò a parlare di te ma senza esagerare. Sarebbe volgare sfruttarti ora, troppo comodo farsi aiutare all’improvviso da un vecchio guerriero destinato al Valhalla delle passioni italiche
Grazie alla nuova politica ti perderemo e alcuni proveranno lo stesso dispiacere di quando ci cade un gelato appena comprato o ci si accorge che l’ultima Girella al cioccolato nella credenza, in realtà, è scaduta
di Fabio Felici (direttore Agimeg)