“C’erano tutte le premesse per poter approvare la proposta avanzata dalla Commissione Salute, ossia una legge che preserva gli operatori esistenti e pone dei paletti alle nuove aperture. Verrebbero salvaguardati i posti di lavoro e le attività in essere. Le nuove aperture devono, invece, rispettare il distanziometro posto a 250 metri dai luoghi ritenuti sensibili, che sono stati ridotti, escludendo chiese, gli asili, scuole elementari e medie inferiori. Questa proposta soddisfaceva i sindacati, tutelava i posti di lavoro e chi ha fatto investimenti, come noi che siamo sul territorio da 54 anni”. E’ quanto ha detto ad Agimeg Pino Giove, vicepresidente dell’associazione Agisco. “Il Presidente del Consiglio Regionale, con i rappresentanti dei Capigruppo, ci ha ricevuti questa mattina, prima del Consiglio Regionale. Secondo il Presidente, con questa legge non si risolve il problema del vecchio ordinamento. Secondo il suo punto di vista, infatti, nella nuova legge non era scritto a chiare lettere che il passato veniva cancellato, che nei 5 anni bisognava adeguarsi al distanziometro. Evidentemente si è trattato di una scusa, perché avevano riscontrato dei problemi al loro interno. A quel punto abbiamo capito che la legge non sarebbe andata in discussione. Quando infatti abbiamo chiesto di anticipare il punto in cui si doveva parlare della legge, hanno fatto una consultazione veloce e qualcuno non è stato d’accordo. Quindi, per non fare le cose affrettate, hanno scelto di rimandare tutto al giorno 5 giugno”, ha aggiunto. “Questo ci lascia perplessi. Ci fa pensare che ci saranno ulteriori trattative, quindi quello che era il prospetto della legge dovrà essere mutato. Rimaniamo con questo dubbio, ma siamo anche fiduciosi che la gran parte della proposta possa passare. Incombe, però, la data del 14 giugno. Se le cose non dovessero cambiare le attività legali dovranno chiudere e si apriranno le porte all’illegalità. Il 5 giugno, lavoratori e sindacati torneranno, come noi, per una nuova manifestazione. Mi è sembrato di vedere maggiore disponibilità da gran parte delle forze politiche. Con il Movimento 5 Stelle non vi è però possibilità di dialogo. Veniamo scambiati per biscazzieri che rovinano la società, anziché pensare che siamo il baluardo della legalità per il cittadino. I nostri dipendenti hanno frequentato i corsi sulla ludopatia. Facciamo aggiornamenti, anche per l’antiriciclaggio, proprio a tutela del cittadino. Non si rendono conto che quando si chiude un’attività legale in cui il cittadino viene tutelato, questo finisce nelle mani della criminalità”, ha concluso. cdn/AGIMEG