Pucci (Pres. Astro) ad Agimeg: “Il settore delle slot già in crisi prima del Covid-19. Nonostante tutto pronti a garantire standard di sicurezza ed a ripartire, ma il Governo ci deve aiutare”

“La situazione è drammatica per tutti i settori economici. La ripartenza del gioco nei tabaccai è un buon inizio e adesso è importante, magari di concerto con tabaccai, creare un protocollo per evitare che vi siano assembramenti, altrimenti pregiudichiamo tutto. La fase di apertura delle slot nelle tabaccherie è propedeutica a quando accadrà successivamente nei bar e nelle sale slot”. E’ quanto ha dichiarato Massimiliano Pucci, Presidente di Astro, intervenuto al convegno online organizzato dal direttore di Agimeg Fabio Felici su “Sale Scommesse, Sale Bingo, Sale Slot/Vlt e Giochi nei Tabaccai: come e quando potranno riapriranno. Attese e novità”.“Ripartire tuttavia non basta – ha proseguito Pucci – le aziende di gestione sono entrate nel lockdown che erano già in crisi, con continui aumenti di tassazione, ben cinque nell’ultimo anno e mezzo. Se si vuol far ripartire tutto, le regole devono essere affiancate da agevolazioni fiscali, così come stanno chiedendo tutte le aziende, non solo quelle del gioco. Il mio augurio è che questa fase di ripartenza con i tabaccai sia fatta bene e sia propedeutica alle fasi successive. Il nostro settore non ha mai chiesto l’elemosina, ma ribadisco che siamo entrati nella crisi con alle spalle l’ultimo aumento di tassazione fatto a dicembre, oltre alle richieste di aggiornamento dei prodotti. Non possiamo ripartire in queste condizioni, non esiste un settore che stia fermo per due mesi e possa ripartire senza agevolazioni, ma al contrario abbia un appesantimento del carico fiscale. Il Governo deve capire che questo danno non è stato creato dal settore, bensì è stato il Governo a farci chiudere. Senza contare che non credo che il settore possa chiedere prestiti con interessi. Se si vuole mantenere in piedi il settore, il Governo dovrà intervenire con iniezioni di liquidità o ritoccando il Preu”.
Sulle dichiarazioni del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha attaccato la ripartenza del settore del gioco, Pucci ha risposto così: “Le dichiarazioni del sindaco Gori sono una fake news, non siamo affatto ripartiti, bensì è ripartita solo piccola parte. Inoltre il ministro dell’Interno Lamorgese ha detto che c’è pericolo per le nostre aziende di infiltrazioni criminali, qualora vengano lasciate in balia degli eventi. Io credo che i bergamaschi abbiano altri problemi che non parlare di giochi, forse si vuole sviare l’attenzione da altri problemi”.
Alla domanda di un utente se il Governo è ostile al settore, Pucci ha affermato che “il gioco è dello Stato, non nostro. Noi al Governo e all’Amministrazione abbiamo inviato il nostro protocollo per le riaperture, non siamo come il settore dell’abbigliamento, noi possiamo garantire distanziamento in modo migliore. Sfrutterei la data dell’11 maggio, quando le slot potranno ripartire nei bar, facendoci trovare pronti per partire subito dopo nelle sale. Poche aziende sarebbero in grado di ripartire nella nostra situazione, con aumento del Preu e perdita del 90% dei prodotti, In questo momento drammatico per tutti dobbiamo avere una nostra identità unitaria come settore del gioco. Riaprire è fondamentale, ma sarà un’apertura particolare, non avremo i numeri del passato, ci sarà un nuovo modello di sviluppo. Il gioco – ha proseguito Pucci – avrà un ridimensionamento naturale, così come tutti i segmenti economici italiani. In questa fase ci vuole più realismo, dobbiamo vedere se riusciremo a mantenere gli stessi dipendenti con una minore mole di lavoro. Dispiace vedere che in questo momento così critico per il settore, il Comune di Trento nei giorni scorsi abbia notificato un avviso di sfratto per togliere le macchinette spente! E’ l’ennesimo tritacarne, la politica non può attaccare il gioco per sviare l’attenzione dai problemi dei territori”, ha concluso. cr/AGIMEG lp/AGIMEG