“Sono 14 anni che giro l’Italia a spiegare a chi ci voleva chiudere che la domanda per il gioco è anaelastica. Ed è proprio quello che è avvenuto a seguito di tutte le limitazioni imposte nel corso di questi anni. Il caso scommesse avvenuto nel circuito dell’illegalità purtroppo ha fatto sì che il nostro settore sia accomunato a questo.
E’ quanto ha detto il Presidente As.Tro, Massimiliano Pucci, in occasione del convegno “Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e gettito”.
“Il riordino è partito male perché non includere tutto, sia l’online che il fisico, all’interno di un unico provvedimento potrebbe creare non pochi problemi. Dobbiamo ricordarci che la decrescita del gioco fisico è stata accelerata dal COVID, quindi è sbagliato partire solo dalla riforma dell’online. Ci sono Regioni che sono in attesa di questo riordino per stabilire le nuove normative e ciò è importante anche per le imprese per poter avere una chiarezza del quadro normativo all’interno del quale programmare investimenti. Il gioco fisico, ricordo alle istituzioni, occupa 100mila persone e versa 7 miliardi di euro all’Erario. Il fisico sta ancora combattendo con i distanziometri ed è paradossale viste le tecnologie presenti al giorno d’oggi, come l’Intelligenza Artificiale e il Metaverso”, ha aggiunto.
“Ancora adesso chiediamo da anni la presenza nei processi decisionali, ma ci è sempre stato negato. C’è un articolo all’interno della norma che prevede addirittura che solo le società che hanno fini di lotta alla prevenzione del disturbo da gioco abbiano accesso ai dati ufficiali. Questa è una norma che, se sommata al ritardo di un riordino del gioco fisico, potrebbe creare diversi problemi. Dobbiamo continuare a professarci antiproibizionisti sotto tutti gli aspetti”, ha concluso. ac/AGIMEG