Pubblicità gioco: emendamento per aprire alle sponsorizzazioni. Avvenire: “Il M5S darà battaglia”

Emendamento al Milleproroghe per dare la possibilità alle società sportive di avere sponsor da aziende di gioco legale

E’ all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato un emendamento, tra i firmatari anche il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito, che riguarda il divieto di pubblicità sul gioco.

Il testo interviene sulla Legge del 2018 (inserita nel tristemente famoso Decreto Dignità) proponendo l’eliminazione della dicitura “anche indiretta” dal divieto di qualsiasi forma di pubblicità sul gioco.

Se l’emendamento fosse approvato le società sportive, con in primis quelle di calcio, potrebbero tornare ad ospitare loghi e sponsorizzazioni dalle aziende di gioco pubblico.

Vale la pena ricordare che lo sponsorizzazioni da società di gioco avvengono regolarmente in altri Paesi e che capita spessissimo di vedere in tv partite di calcio o Gran Premi automobilistici con visibilissime pubblicità di società di gioco estere.

Inoltre, con piccole sponsorizzazioni (si parla di poche migliaia di euro), società sportive dilettantistiche, sport minori, squadre femminili, riuscivano a portare avanti una intera stagione. Il divieto di pubblicità ha colpito soprattutto queste realtà.

Il presidente della Lazio ha dichiarato ad Avvenire che: “Penso sia un’esigenza condivisa dal settore. Non è un emendamento che favorisce il gioco d’azzardo. Sono contro la ludopatia e la promozione del gioco d’azzardo e siamo pronti a sostenere ogni iniziativa in tal senso, come abbiamo sempre fatto. E’ un problema economico, perché non possiamo distruggere l’economia di un settore-chiave del Paese come lo sport: le società sportive già sono state le uniche ad avere ristori zero dopo la pandemia, mentre il cinema, ad esempio, ha avuto un miliardo a fondo perduto. Non accetto lezioni però sull’aspetto valoriale, dico solo che non possiamo essere contro la promozione di un marchio, perché di questo si tratta. Peraltro c’è un’ipocrisia: risiede nel fatto che questa modalità è tassativamente vietata in Italia, mentre in molte partite internazionali tutti gli spettatori – compresi i nostri – vedono sponsorizzazioni anche dirette di siti di scommesse”.

Ricordiamo che sulla questione era anche intervenuto il Ministro della Sport Andrea Abodi. Si preannuncia battaglia in Parlamento – ricorda l’Avvenire – con il Movimento 5 Stelle pronto a contrastare l’ipotesi di una apertura alla pubblicità del gioco legale. lp/AGIMEG