dal nostro inviato – “Non abbiamo avuto ancora modo di confrontarci con Agcom sulle linee guida redatte per le norme sul gioco contenute nel Decreto Dignità, ma contiamo di vederci quanto prima e verificare che spazi di manovra ci sono”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Vincenzo Guggino, segretario generale dello Iap (Istituto di Autiodisciplina Pubblicitaria), a margine del Rapporto Iap attività 2018 in corso a Milano. “Alcuni punti – ha continuato Guggino – sono di immediata interpretazione, altri invece si prestano ad una più attenta verifica sul significato”. Con il divieto assoluto introdotto da questo Decreto, si è dato alla pubblicità una connotazione negativa, considerandola un’arma in mano agli operatori del gioco. Ma non è anche uno strumento del consumatore? “Noi lo pensiamo fermamente. La comunicazione commerciale è un modo per far conoscere il prodotto, il servizio e l’attività. Ogni azione quindi che vieti la possibilità di conoscere un’azienda e quello che fa è un modo anche per togliere informazione al consumatore. Però bisogna prendere atto delle leggi e cercare in qualche modo, fin dove è possibile, di trovare quegli spazi di comunicazione fondamentali per tutti, sia per il consumatore sia per l’industria”. Lo Iap ha redatto un codice di autodisciplina con articoli specifici sul gioco ormai dal 2012. In questi anni avete fatto molti interventi in questo settore? “Sì e soprattutto in fase preventiva, cioè le aziende ci hanno chiesto un parere prima di diffondere la pubblicità, sulla qualità dei messaggi. E questo di fatto ha reso più corretta la comunicazione soprattutto con gli operatori più diligenti”. gpm/AGIMEG