Prof. Ranieri Razzante (Pres. Aira) ad Agimeg: “Utilizzo del contante non è il problema principale per il riciclaggio nel settore del gioco. Lettera BCE all’Italia dimostra che abbassare il limite del contante non combatte l’evasione fiscale”

“Sulla limitazione all’uso del contante, con la BCE abbiamo fatto una pessima figura, sia dal punto vista giuridico sia economico”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Professor Ranieri Razzante, presidente di Aira (Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio), Docente di Legislazione Antiriciclaggio nell’Università di Bologna e Vice Presidente dell’Organismo di Vigilanza SKS365, commentando la bocciatura da parte della BCE all’abbassamento del limite di uso del contante. Per la Banca centrale europea, infatti, la dichiarata finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale, abbassando l’importo al limite dei mille euro, è tutta da dimostrare. “E’ quello che affermo da tempo, vi è una anticostituzionalità nella limitazione all’uso del contante. La BCE – prosegue Razzante – ci bacchetta ricordandoci che mettere limiti e sanzioni se si movimenta il contante non è conforme al Trattato dell’Unione Europea sulla libera circolazione di beni e servizi, in quanto il denaro è un bene. La Commissione UE ha già ricordato, con la raccomandazione 191 del 2010, che l’accettazione del denaro contante deve essere la regola, mentre il limite rischia di diventare un divieto. Limitazioni sono state già introdotte in Italia, ed anche elevate, come il limite a 3 mila euro, scendere al di sotto è troppo restrittivo della libertà personale. Non si può limitare una moneta che ha corso legale, ovvero uno status di strumento legale emesso in un contesto europeo. La lettera inviata dalla BCE ai nostri presidenti di Camera e Senato e al Ministro dell’Economia ci ammonisce sul fatto che stiamo creando limitazioni che hanno riflessi sull’economia, non necessariamente contrastanti il fenomeno del riciclaggio e dell’evasione fiscale. Senza contare che altri strumenti di pagamento al posto del cash devono avere costi compatibili e comparabili con il cash, sconfessando le carte di credito. Inoltre bisogna dimostrare che le limitazioni al contante siano utili al raggiungimento di obiettivi perseguiti, ma non si può dimostrare che queste misure vadano a impattare sul contrasto all’evasione fiscale. Il riciclaggio e l’evasione sono in costante crescita e per la BCE l’abbassamento dell’uso del contante a mille euro non è proporzionato all’obiettivo da raggiungere. Infine, pagare in contante, che non ha costi o commissioni, è importante per taluni gruppi e ceti sociali, si chiama principio di inclusione finanziaria, mentre oggi il costo di un servizio alternativo, come le carte di credito che non sono mai gratuite, è esorbitante rispetto all’ obiettivo che si vuole perseguire e impatta su servizi essenziali”. La lettera della BCE ha anche un impatto sul mondo del gioco: “Siccome nel gioco fisico viene utilizzato il contante – afferma il Prof. Razzante – questo è un punto a favore di coloro che sostengono che l’utilizzo del contante non è il principale problema quando si parla di riciclaggio. Perché si deve sospettare di ogni settore a prevalente utilizzo di contante, come quello del gioco? Secondo questo ragionamento allora dovremmo sospettare di benzinai, bar ecc.. Questa comunicazione della BCE ha un impatto indiretto sui limiti nel gioco, che già ci sono e sono stringenti. Il comparto non è diverso dagli altri, ha strette misure in tema di antiriciclaggio, non si possono vietare i pagamenti in contante”, ha concluso Razzante. Cr/AGIMEG