La Cassazione conferma le condanne inflitte agli esponenti del clan Grande Aracri di Cutro, in provincia di Crotone. Oltre una 30 i condannati, erano al centro dell’operazione Kyterion. Tra gli interessi del clan anche il controllo degli apparecchi, la cosca aveva però stretto un accordo con un sodalizio della Basilicata, nella sentenza della Sesta Sezione Penale si fa infatti riferimento a “una riunione tra affiliati nel corso della quale si era discusso delle relazioni con personaggi della Basilicata per lo scambio di “macchinette” per i videopoker e giochi elettronici, che costituiva una delle attività illecite gestite da quel gruppo criminale”. lp/AGIMEG