Processo Black Monkey, Zapponini (pres. SGI): “La rappresentanza dell’Industria e le istituzioni devono lavorare insieme per essere il miglior deterrente alle infiltrazioni della malavita”

Un grande risultato nel segno della Legalità che premia la fiducia che SGI ripone da sempre nella Magistratura e nel rispetto delle Regole e che dimostra l’importanza dell’elemento che contraddistingue un’Industria del Gioco Lecito dalle attività illegali” – è il primo commento di Stefano Zapponini, Presidente di Sistema Gioco Italia – “Rafforzare il settore Legale è la vera risposta per contrastare le attività illecite. Questo è il messaggio che voglio rivolgere a tutte le Istituzioni e in particolare a quelle che si accingono a valutare il nuovo percorso di Riforma del Settore” – prosegue Zapponini – “Occorre lavorare insieme, Rappresentanza dell’Industria e Istituzioni per creare quell’humus, quelle condizioni che consentano il rispetto delle regole e che favoriscano un buon funzionamento del Settore e costituiscano un deterrente forte per i tentativi di infiltrazioni della malavita. Un danno enorme prima di tutto per i cittadini e i giocatori, senza tutela. Occorre operare con convinzione e determinazione per valorizzare con regole, chiare per tutti, il gioco Lecito e Responsabile”

Si è concluso nel segno della legalità e con una stretta dei giudici sul giro di slot illegali il processo Black Monkey, avviato nel 2014 dal tribunale di Bologna e conclusosi ieri con la sentenza che conferma in primo grado l’accusa di associazione mafiosa a Nicola Femìa ritenuto a capo di un giro d’affari e profitti attraverso una rete parallela e illegale di produzione e distribuzione di gioco.

Sistema Gioco Italia si è costituita da subito parte civile nel processo insieme a Associazione LIBERA dalle Mafie, Regione Emilia Romagna, Roberto Tizian, Ordine dei giornalisti, Comune di Modena, Comune di Massa Lombarda e l’Amministrazione Finanziaria. Il finale ieri dopo circa 100 udienze, con 23 imputati, tutti condannati.