Superenalotto, 20 anni fa lo storico ‘6’ di Peschici di cui parlò tutta Italia

Sono passati 20 anni dalla vincita più famosa nella storia del Superenalotto. Il 31 ottobre del 1998 infatti veniva centrata a Peschici, piccolo centro in provincia di Foggia, una sestina da 63 miliardi di lire, un’enormità per l’epoca. Non è stata la più alta in assoluto nella storia del concorso Sisal, anzi nel corso degli anni è stata largamente superata – il record appartiene ai 177,7 milioni vinti nell’ottobre 2010 con la Bacheca dei Sistemi Sisal – ma ebbe un’eco mediatica così forte che ancora oggi dopo due decenni se ne parla. Il Superenalotto era stato lanciato l’anno precedente, nel dicembre 1997, e si fece conoscere al mondo premiando un Comune di 4 mila anime con una vincita da 63 miliardi di lire che fu diviso fra 100 giocatori del posto che giocarono un maxisistema alla ricevitoria ‘Millecose’, la prima vincita collettiva della storia (a ognuno dei fortunati toccarono 640 milioni di lire), assegnata grazie a quote messe in gioco nella ricevitoria davanti al porticciolo. A vincere fu un intero Paese, impiegati e pescatori, agricoltori e operai, muratori e disoccupati. C’è chi a seguito di quell’evento decise di aprire un’attività, chi di comprarsi una villetta, chi di investire i proprio gruzzolo e campare di rendita.
“Quella vincita del 1998 è entrata nella storia, la ricordo molto bene. In quei giorni Peschici era diventata il centro del mondo, con giornalisti e tv provenienti da ogni Paese. Abbiamo avuto un’esposizione mediatica incredibile e ancora adesso se ne parla”, aveva raccontato ad Agimeg, a distanza di tempo, il sindaco di Peschici Francesco Tavaglione, che visse in prima persona quel momento memorabile. “Furono 100 le quote vincenti, ma alcune erano state giocate tra amici, quindi le persone che vinsero furono almeno il doppio – rivelò il sindaco -. Gran parte dell’intera popolazione di Peschici fu baciata dalla fortuna con quella vincita storica, visto che a beneficiarne furono anche i componenti familiari dei vincitori. La cosa positiva è che quel gruppo di fortunati non ha tenuto quel denaro in banca, ma lo hanno utilizzato per valorizzare e investire nel territorio. Si è trattato di un evento unico, irripetibile, che coinvolse un’intera comunità”.
Ma quale fu il segreto di quella vincita? “E’ stato un miracolo, qualcuno da lassù ci ha dato i numeri e ha guidato la mia mano, mi ha fatto mettere i numeri buoni”, ha detto a venti anni di distanza Fernando De Nittis, titolare della ricevitoria ‘MilleCose’ dove fu ideato il sistema miliardario. “Con tutti quei soldi abbiamo fatto investimenti in attività turistiche e abbiamo continuato a lavorare sul territorio”.
“Venivamo dalla miseria e abbiamo toccato il cielo con un dito”, raccontano quelli che venti anni fa c’erano e sono diventati ricchi grazie al Superenalotto. “Questo è un paese fortunato, magico” dice qualcuno, e c’è chi afferma che “è stato Padre Pio a farci la grazia. Con quei soldi abbiamo fatto tante cose belle e aiutato i nostri familiari e amici”. cr/AGIMEG