Rapporto ‘Mafie nel Lazio’: le mani della camorra e ‘ndrangheta sulle sale gioco della Capitale

Nel terzo Rapporto “Mafie nel Lazio” presentato oggi a Roma, che ricostruisce le inchieste di fatti giudiziari dal luglio 2016 al 31 dicembre 2017, spicca l’operazione “Babylonia”, portata a termine dai Carabinieri del comando provinciale di Roma e dalla GdF nel giugno 2017, indagine che ha colpito due gruppi criminali che operano sul territorio romano e anche nella provincia, nell’area di Monterotondo: “23 le persone arrestate e di 280 milioni di euro l’ammontare del valore dei beni sequestrati”. “Famiglie della camorra e cosche della ‘ndrangheta stanno esportando nel tessuto socio-economico nuovo e ricco di potenzialità, come quello romano, interi ‘affari’, allocando e più spesso replicando attività quali, in particolare, la commercializzazione delle sostanze stupefacenti ovvero la gestione delle sale gioco e delle slot machine”, si legge nel Rapporto, che evidenzia “quanto vasta sia la platea di reati che si possono consumare in una città come Roma, che dunque oltre all’estensione geografica registra anche una molteplicità di livelli economico-finanziari dentro i quali si possono consumare infiniti illeciti che inquinano l’economia legale”. La Capitale, spiega il rapporto, conta anche su fenomeni criminali che “non sono a vocazione romana ma che trovano in questa città una piattaforma con effetto moltiplicatore: un investimento nella Capitale ne genera in maniera circolare molti altri, un affare apre a reti di conoscenza professionali, un politico è a sua volta in relazione con segmenti dell’economia, della finanza delle pubbliche amministrazione, anche nazionali”. Un’altra recente indagine “riguarda uomini vicini al clan catanese dei Santapaola, presenti sul territorio attraverso attività collegate al gioco d’azzardo, attraverso prestanome e intestazione fittizia di beni”. lp/AGIMEG