Perrino (M5S Basilicata): “Dubbi su nomina capo del dipartimento ambiente, soggetto coinvolto in inchiesta su gioco d’azzardo illegale”

“Dopo gli insistenti rumors che si sono susseguiti nei giorni scorsi, finalmente sono giunte le nomine dei dirigenti generali dei dipartimenti della Regione Basilicata. La nostra attenzione si è subito concentrata su due dei dipartimenti più delicati della nostra regione: sanità e ambiente. Ci aspettavamo qualcosa in linea con il vero significato del termine “cambiamento” (in meglio): eppure, alla luce delle nomine fatte da Bardi, dubbi e perplessità hanno preso il sopravvento”. E’ quanto ha detto Gianni Perrino del M5S Basilicata in Consiglio Regionale. “Nell’anno in cui si discuterà il rinnovo della concessione petrolifera Val d’Agri, fa una certa impressione vedere a capo del dipartimento ambiente tal Michele Busciolano. Busciolano ha un “variegato” curriculum vitae: carriera da ufficiale nella Guardia di Finanza, poi nei servizi segreti per approdare da dirigente come responsabile della sicurezza di ENEL. Salvo un sempre possibile caso di omonimia, le sue generalità vengono menzionate nelle carte dell’inchiesta “Black monkey” che nel 2013 scoperchiò i business illeciti della ‘ndrangheta nel gioco d’azzardo illegale. Secondo gli inquirenti, Busciolano avrebbe avuto contatti con Nicola Femia, potente boss di ‘ndrangheta, considerato il re dei videopoker. I Pm parlavano di oscuri rapporti tra Nicola Femia da un lato e “dall’altro (con l’intermediazione del Dalle Donne), il colonnello Busciolano e un altro alto ufficiale della Guardia di finanza”. Crediamo che non sia un bel segnale per un dipartimento delicato come quello dell’Ambiente. Chissà cosa penserà della nomina di Busciolano l’indefesso assessore Gianni Rosa che negli anni scorsi non faceva sconti a nessuno”, ha aggiunto. “Se il tanto annunciato cambiamento è questo, caro Presidente, è un cambiamento in peggio: vorremmo sbagliarci, nell’interesse dei cittadini lucani. Ci stupisca e riveda subito le nomine all’Ambiente ed alla Sanità: ci dimostri che non è possibile addirittura far peggio di Pitella & Soci”, ha concluso. lp/AGIMEG