Moresco (giornalista Repubblica): “Sono preoccupato dalla possibilità che si possa allargare il perimetro del gioco illegale”

dai nostri inviati a Salerno – “Qual è la strategia migliore per tutelare i giovani dal rischio di gioco patologico? Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda dal tema “Dalla modernizzazione al proibizionismo: la marcia indietro del gioco pubblico” presso l’Università di Salerno. “In questo momento – ha detto Gianluca Moresco, giornalista di Repubblica – in Italia il gioco è garantito. Dentro una sala o in un casinò (presenti solo al Nord) ci si può entrare solo se si è maggiorenni e per giocare online sono necessari carta di credito e codice fiscale. La tutela per quanto riguarda il gioco telematico arriva anche dal codice di autoregolamentazione. Se i giovani maggiorenni affrontano il gioco in modo sano non ci sono i problemi. Sono invece preoccupato dalla possibilità che si possa allargare il perimetro dell’illegale. Mi preoccupa l’ipotesi che si possa tornare alla giungla degli anni settanta e ottanta senza tutela per i giovani”.
“Il divieto del gioco ai minori – ha aggiunto Emilio Zamparelli (vice presidente nazionale STS-FIT) – è un obbligo e un dovere da rispettare. Avendo una concessione siamo tenuti a non offrire il gioco, proprio come accade per il fumo, ai minori. Un tabaccaio che non rispetta le regole perde la concessione. Riteniamo che sia necessario un percorso di educazione del giovane, per far comprendere cosa è il gioco responsabile e quali sono i rischi”.
Sulla stessa linea Gennaro Schettino (direttore relazioni istituzionali Gamenet), che sottolinea come la filiera del gioco legale sia in prima linea contro il gioco problematico.
“La filiera è vicina allo Stato per fare campagne di educazione e formazione e per confermare che siamo un perimetro di legalità e non solo sul tema del gioco, visto che chi ha una dipendenza da gioco spesso ha altre dipendenze. Confermo quindi: c’è la massima disponibilità da parte nostra”. lp/AGIMEG