Distante (pres. Sapar) alla Regione Sardegna: “Norma sul gioco. Serve dialogo con operatori per tutelare piccole e medie imprese e l’occupazione”

Il presidente nazionale Sapar Domenico Distante e il presidente della delegazione Sardegna Walter Moro hanno inviato questa mattina una lettera al Presidente della Regione Sardegna e al Presidente del Consiglio Regionale una lettera nella quale si evidenziano una serie di rilievi relativi al Testo Unificato sul Gioco d’Azzardo Patologico approvato nella seduta della Sesta Commissione Consiliare del 27 Novembre 2018 e nella quale si richiede contestualmente l’eliminazione del medesimo dall’Ordine del Giorno della seduta dell’8 Gennaio 2019.

“Con le osservazioni inviate alla Regione Sardegna – ha dichiarato Distante – si vuole porre l’attenzione sui devastanti effetti che il testo approvato dalla Sesta Commissione produrrà dal punto di vista occupazionale, a causa soprattutto della mancata previsione di un periodo transitorio per adeguarsi alle disposizioni relative alle distanze minime dai luoghi sensibili. Se venisse approvato il testo così predisposto, già dal 9 gennaio molte aziende sarebbero costrette a chiudere, con gravi e inimmaginabili conseguenze per gli occupati delle imprese; parliamo di intere famiglie che si ritroverebbero improvvisamente senza un lavoro e avrebbero difficoltà anche, ad esempio, a pagare il mutuo. Serve un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni che devono iniziare a prendersi le loro responsabilità nei confronti di tutti i cittadini”.

Il presidente Sapar ricorda che “Il Decreto Dignità prevede l’adozione entro 6 mesi dall’entrata in vigore (cioè entro il 14 Gennaio 2019) da parte del Governo di una riforma complessiva del gioco pubblico nell’ottica della prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, che tenga però conto altresì dell’invarianza del gettito fiscale derivante dal settore. Pertanto abbiamo chiesto al Consiglio che venga eliminata la Proposta di Legge dall’ordine del giorno della Sesta commissione consiliare in attesa della suddetta riforma e nel contempo addivenire ad una soluzione condivisa a tutela non solo del giocatore potenzialmente patologico, ma anche delle piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi da intrattenimento, dell’occupazione e della legalità sul territorio”. lp/AGIMEG