Endrizzi (M5S): “Presenterò interrogazione al Governo per chiedere se Agcom abbia stravolto il senso del Decreto Dignità in tema di gioco d’azzardo”

“Presenterò un’interrogazione per chiedere al Governo se Agcom abbia stravolto il senso del decreto dignità sul gioco d’azzardo e se non sia il caso di intervenire con un atto ministeriale per obbligare i concessionari ad adottare misure di autoregolamentazione”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Endrizzi (M5S) parlando del divieto di pubblicità sul gioco contenuto nel Decreto Dignità, che entrerà in vigore il prossimo 14 luglio. “Non è dignitoso – ha continuato – per i precedenti governi averci portato nella situazione di essere il Paese con il più grave problema di azzardo e centinaia di migliaia di giocatori problematici. Se consideriamo le famiglie dei malati sono milioni le persone che soffrono. Penso ai giovani, che sono già interessati a slot, gratta e vinci e scommesse. L’articolo 9 del decreto dignità era molto chiaro: divieto totale della pubblicità, anche delle sponsorizzazioni. Negli ultimi mesi però Agcom ha pubblicato un questionario ma si è tenuto conto solo di chi è interessato al business. Ho delle perplessità già sui tempi della relazione, ma soprattutto sull’esito della stessa. In particolare ci sono una serie di eccezioni, come ad esempio gli spazi quote. Come si fa a dire che non è pubblicità? E’ una pubblicità comparativa. Si esercita una suggestione e un incoraggiamento al gioco dicendo che con una scommessa si possono vincere dei soldi. Non voglio che un ragazzo venga invogliato attraverso una suggestione di tipo commerciale. Si è tenuto poi conto delle comunicazioni commerciali imposte dalla legge. L’obbligo di pubblicità era previsto nei provvedimenti amministrativi di concessione. Lo Stato facendo un accordo in concessione stabiliva che venisse promossa questa “Gallina dalle uova d’oro”. Lo Stato per motivi di gettito ha creato un conflitto con l’interesse della salute pubblica. Una concessione non può però prevalere su una legge dello Stato. Rischiamo che l’entrata in vigore del dignità sia depotenziato in maniera grottesca. Molti mi chiedono come mai si vede ancora la pubblicità? Si va contro il senso della legge. L’intento della legge era chiaro: divieto totale della pubblicità”. lp/AGIMEG