Decreto Fiscale, Servizio Bilancio: chiarire gli effetti dell’abrogazione del Ries e se ADM è in grado di allestire l’albo degli operatori con le attuali risorse

Istituendo l’albo unico degli operatori di gioco, il Governo dovrebbe mettere in conto il calo di gettito che deriverà dall’abolizione del Ries, anche se gli effetti economici di quest’ultimo erano stati quantificati solo nel 2011. E’ in sostanza quanto afferma il Servizio del Bilancio dello Stato nella Verifica delle quantificazioni del Decreto Fiscale. Il Servizio “prende atto dei dati forniti dalla relazione tecnica in merito alla numerosità dei soggetti obbligati e alla loro ripartizione per categorie secondo le quote d’iscrizione, da cui è matematicamente ricostruibile il maggior gettito annuo stimato “. Ma venendo alla soppressione del Ries rileva che il Governo non avanza stime “in merito andrebbero acquisiti dati ed elementi di quantificazione, tenuto conto che l’iscrizione all’attuale Albo è subordinata al versamento di una quota annua, il cui gettito dovrebbe quindi venire meno”. In ogni caso, la Stabilità del 2011 – che istituì il Ries – ascrisse “effetti positivi per il solo anno 2011 e non per gli anni seguenti”. Inoltre, per quanto riguarda gli adempimenti posti in capo all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, “andrebbero forniti ulteriori elementi in merito all’effettiva possibilità per l’Agenzia di provvedere alla gestione del registro nel quadro delle risorse disponibili”. E’ vero infatti che l’ADM già gestisce il RIES, ma con il nuovo albo “è atteso il sostanziale raddoppio dei soggetti iscritti, per ciascuno dei quali vanno verificati i requisiti”. E ancora, “per quanto riguarda eventuali effetti di carattere indiretto, andrebbe chiarito se le quote annue di iscrizione possano essere considerate componenti negativi del reddito d’impresa e, in caso affermativo, quali riduzioni di gettito siano attese”. rtg/AGIMEG