Osservatorio ludopatie. Rienzi (Codacons) a Agimeg: “Bisogna stare attenti perché alcune Regioni hanno approvato piani per elargire soldi alle associazioni amiche”

E’ ripartito la settimana scorsa l’iter del Ministero della Salute per approvare i Piani Regionali di contrasto alle ludopatie e distribuire i 50 milioni di euro del Fondo, dopo che il Tar Lazio – a metà ottobre – ha annullato la prima procedura. L’intenzione è di approvare i Piani entro il 6 dicembre, ma intanto questa vicenda ha portato alla luce una serie di dubbi non solo sulla procedura seguita, ma anche sui contenuti dei Piani, e sul ruolo dello stesso Osservatorio. Agimeg ne ha discusso con Carlo Rienzi – presidente del Codacons, l’associazione che ha intentato il ricorso di fronte al Tar Lazio e che continuerà a vigilare sull’operato dell’Osservatorio.

I fondi erano già arrivati alle associazioni impegnate sul terrirorio?

Ci vuole del tempo, probabilmente queste risorse non sono ancora state distribuite. In ogni caso abbiamo anche diffidato le Regioni, altrimenti ci rivolgeremo alla Corte dei Conti e dovranno farsi restituire tutti i fondi. La lotta alla ludopatia va fatta con criteri obiettivi e non con i soliti intenti clientelari.

Non è il primo a lanciare questo avvertimento. Altri hanno parlato addirittura di “assalto alla diligenza”. Perché c’è questa paura?

Bisogna stare attenti perché alcune Regioni hanno approvato dei piani per elargire dei soldi a delle associazioni “amiche”, che mai si sono occupate in precedenza di ludopatie. Ma siccome per le Regioni è importante avere il consenso di queste associazioni… Abbiamo molti dubbi sul Piano della Regione Toscana, ad esempio. La Regione Campania invece ha previsto che per la supervisione dei risultati degli interventi vengano spesi 900mila euro, sono 15 anni di stipendio di un magistrato. I soldi pubblici non si possono distribuire così.

Il Codacons ha realizzato dei propri progetti per il contrasto sulla ludopatia?

Abbiamo avviato una serie di progetti, anche in collaborazione con il Siipac. Ad esempio, abbiamo aperto degli sportelli per l’assistenza psicologica e legale. A Roma abbiamo lanciato il progetto “Il gioco con l’asino non è un azzardo” che prevede la cura dei giocatori patologici con gli asini.

Questo non è il primo ricorso sull’Osservatorio che il Codacons vince. Giusto un anno fa, il Tar estromise Federserd. Come mai?

Federserd viene finanziata dalla Molteni, una casa farmaceutica che produce farmaci contro le ludopatie. In sostanza, Federserd più malati fa, e più incassa, come la Molteni… il Tar li ha esclusi dall’Osservatorio per conflitto di interessi.

L’Osservatorio è un organismo meramente consultivo, non ha poteri decisionali veri e propri. Ma le associazioni impegnate nel contrasto alle ludopatie non hanno anche loro un conflitto di interessi quando partecipano alle sue decisioni?

La battaglia è stata proprio per avere criteri oggettivi e predeterminati, perché le Regioni facciano dei bandi trasparenti per assegnare queste risorse. L’influenza che un’associazione dell’Osservatorio può avere a quel punto è pari a zero. Allora, sono più incompatibili le Regioni, che stanno nell’Osservatorio, e poi prendono i soldi.

… con l’obiettivo di favorire qualche associazione amica, diceva. È un’altra ambiguità, certo.

Le Regioni effettivamente possono fare delle cose sbagliate. Sono loro che prendono i soldi e approvano i piani che hanno presentato esse stesse

Ma poi l’associazione che sta nell’Osservatorio appoggerà quel piano. Non le pare?

E’ un problema molto marginale.

Facendo un esempio banale, se c’è un’associazione che segue un approccio particolare nel contrasto alle ludopatie, cercherà di favorire quelle Regioni in cui quell’approccio trova spazio

Ma se l’approccio è giusto… va valutato tutto nel merito con criteri obiettivi e predeterminati, e servono pari opportunità per accedere a questi fondi. Le associazioni poi danno la propria esperienza, ma non è che spingono per seguire un approccio invece di un altro.

Comunque nell’Osservatorio ci sono soggetti che sono allo stesso tempo controllori e beneficiari

L’unica incompatibilità sicura è quella delle Regioni.

Le associazioni non si trovano in una posizione simile?

Non è questo il problema. Se potessero compiere un atto determinativo di una clausola a loro favorevole… ma questa è un’ipotesi già vietata dal codice penale. Nel caso dell’Osservatorio, però si tratta di esprimere un parere su un progetto.

gr/AGIMEG