Bingo, proroga concessioni: il 26 febbraio l’udienza presso la Corte Costituzionale

Il 26 febbraio presso la Corte Costituzionale si terrà l’udienza sul ricorso proposto da un concessionario del Bingo per l’annullamento della circolare con la quale l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha comunicato che “le somme mensili dovute dai concessionari per la prosecuzione in proroga della gestione delle concessioni sono rideterminate in euro 7.500 ed euro 3.500 rispettivamente per ogni mese o frazione di mese superiore a quindici giorni ovvero per ogni frazione di mese inferiore a quindici giorni”. Lo scorso marzo il Tar Lazio ha infatti rinviato la questione alla Corte Costituzionale ritiene non potersi esimere dal sottoporre alla Corte Costituzionale le questioni di legittimità costituzionale attinenti al contrasto con gli articoli 3 e 41 della Costituzione, dell’articolo 1, comma 1047, della legge n. 207 del 2015, laddove la suddetta disposizione ha elevato l’importo dovuto mensilmente dagli operatori in regime di proroga tecnica, prolungando, al contempo, la durata di tale regime. Appare violato in particolare l’articolo 3 della Costituzione, in quanto “la disposizione in esame costituisce una legge-provvedimento che sembra incidere irragionevolmente su un gruppo di operatori economici precisamente determinato. Da un lato, infatti, la nuova previsione ha incrementato ulteriormente del cinquanta per cento – e quindi in misura niente affatto trascurabile – l’importo dovuto dagli operatori in regime di proroga tecnica che intendano partecipare alla gara per la riattribuzione delle concessioni, senza che risulti essere stata svolta alcuna indagine in ordine all’effettiva sostenibilità di tale onere e senza che l’importo stesso presenti alcuna correlazione con la cifra da porre a base d’asta per le nuove gare (ossia 350.000,00 euro, corrispondenti, in rapporto alla durata novennale prevista per le nuove concessioni, a un onere mensile di euro 3.240,74, e quindi a una somma pari a meno della metà di quella dovuta durante la proroga tecnica). Dall’altro lato, questo aumento si accompagna all’ulteriore protrarsi del regime di proroga tecnica, già in corso dal 2013, di fatto senza una precisa delimitazione temporale”.lp/AGIMEG