Avv. Chiariello, legale Francesco Martiradonna: “Notizie di stampa false o inesatte sul coinvolgimento del nostro assistito nelle indagini sulla Centurionbet”

“In qualità di difensore di fiducia del signor Francesco Martiradonna, con riferimento ad alcuni articoli apparsi sulla stampa nazionale, occorre fare alcune precisazioni, in considerazione del fatto che vengono riportate notizie inesatte, quando addirittura non vere, e, comunque, esposte in maniera suggestiva ed incompleta” – esordisce così l’avvocato Giancarlo Chiariello in una nota di replica a quanto apparso su alcuni organi di stampa – “Innanzitutto, occorre evidenziare che non è assolutamente esatto che stando alle indagini della DDA di Catanzaro il marchio Bet1128 sarebbe riconducibile alla criminalità organizzata. Secondo l’ipotesi accusatoria, il Martiradonna Francesco avrebbe intrattenuto rapporti di carattere commerciale (al fine di aprire centri scommesse in Crotone a marchio Bet1128) con i titolari di una società denominata Kroton Games, i quali ultimi (sempre secondo l’ipotesi accusatoria, tutt’ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria di primo grado) erano in contatto con tale Pasquale Arena. Inoltre, nell’ambito di una vicenda attinente all’attività di raccolta di scommesse riconducibile alla Centurionbet, non si comprende la ragione dell’accostamento del nome del Martiradonna Francesco (ritenuto, dagli organi inquirenti, il titolare di fatto della società) a quello del padre e della condanna da costui riportata (peraltro, per fatti che si arrestano all’anno 1993), dal momento che neppure la Procura di Catanzaro ha ipotizzato un coinvolgimento di quest’ultimo nelle attività della Centurionbet. In ogni caso, risulta del tutto priva di fondamento (anzi, assolutamente falsa) l’affermazione secondo cui “Nel 2009, la Bet1128 viene trasferita in fretta e furia da Londra a Gzira, dopo che le autorità britanniche avevano risposto positivamente a una richiesta di sequestro e di sospensione delle licenze a seguito di un’indagine dell’antimafia barese”.
Quanto poi al passaggio in cui si afferma che il Martiradonna Francesco “…viaggiava in lungo e in largo per l’Italia e il mondo, America Latina compresa, a stringere accordi commerciali. Inclusi quelli con il clan Arena”, nell’articolo si è del tutto trascurato di rappresentare che nell’ambito di un’attività che si sviluppava su scala nazionale ed internazionale, oggetto di contestazione è risultata essere solo l’attività di raccolta di scommesse che avveniva attraverso i centri scommesse in Crotone (peraltro, in numero esiguo di quattro/cinque agenzie, come risulta dagli atti di indagine).
Tanto è vero che lo stesso GIP di Catanzaro, nel rigettare la richiesta di sequestro preventivo avanzata dalla Procura di Catanzaro nei confronti della Centurionbet (provvedimento riformato dal Tribunale di Catanzaro, la cui decisione è stata, a sua volta, annullata dalla Corte di Cassazione), evidenziava che “…allo stato non emerge che le ulteriori attività poste in essere in Italia, in Europa e finanche in altri continenti di cui da conto il Pubblico Ministero (Romania, Spagna, Germania, Argentina, Columbia, Brasile) abbiano alcuna attinenza con gli interessi della cosca isolitana, ché nessuna captazione ha sinora disvelato che quest’ultima, per il tramite della Kroton Games ovvero sotto altre forme, abbia esteso i propri affari anche in tali mercati (anzi a ben vedere e fatti salvi ulteriori approfondimenti investigativi non può allo stato neppure sostenersi che si tratti di attività illecite rientranti nella competenza funzionale e territoriale di questo giudice, né, ancor più a monte, che si tratti di attività necessariamente illecite)”.
Infine, dall’indagine della DDA di Catanzaro non è emerso che “Il boss Pasquale Arena avrebbe infatti imposto i termini di gioco della Bet1128 in centri scommesse e bar del territorio di riferimento, in cambio di una percentuale sui guadagni”.
Difatti – conclude l’avvocato Chiariello – sono atti di indagine che hanno documentato l’intervento dell’Arena Pasquale al fine di diffondere il marchio Bet1128 (che al contrario è risultato che aveva subito una radicale riduzione dei centri), nè che allo stesso veniva riconosciuta, quantomeno dalla Centurionbet, una percentuale sui guadagni.
In ogni caso, va ribadito che il titolo custodiale nei confronti del Martiradonna Francesco ha formato oggetto di annullamento da parte della corte di cassazione”. lp/AGIMEG