Webinar Acadi, Feltrin (Docente Analisi politiche pubbliche): “Nel Lazio ci saranno 6.000 esercizi in meno e una diminuzione di almeno 10.000 posti di lavoro”

“Il tema è controverso e divisivo, per questo il confronto è molto utile. Si tratta di conciliare valori legittimi e complicati come la libertà e la tutela della salute. Bisogna trovare un punto intermedio in cui trovare un equilibrio tra i due valori in competizione. Prima della pandemia il settore presentava 17-18 milioni di giocatori, 110 miliardi di giocate di cui 11 miliardi di gettito erariale e 91 miliardi di vincite. L’impatto in termini occupazionali sono: 10.500 addetti diretti, 68mila indiretti e la filiera altri 78mila. Nel complesso sono circa 200.000 i lavoratori coinvolti full-time. Molto rilevante è la crescita dell’online che è aumentato di 2,5 volte in 10 anni, mentre sono in caduta gli esercizi Vlt e Awp. Nel Lazio ci sono quasi 2 milioni di giocatori, 7,6 miliardi di fatturato nel 2019 e 6.400 esercizi del comparto. Essendo il Lazio la seconda regione italiana è ovvio attendersi questo tipo di numeri. Dal 2013 ad oggi, gli esercizi con Awp sono passati da 8.420 a 5.465 rappresentando una diminuzione molto consistente. Nel Lazio sono oltre 16mila i lavoratori occupati direttamente nel comparto”. E’ quanto ha detto Paolo Feltrin, politologo e docente di Analisi delle politiche pubbliche all’Università di Trieste, nel corso del webinar organizzato da Acadi “Analisi dell’impatto sociale del settore del Gioco Pubblico nella Regione Lazio e delle conseguenze dell’entrata in vigore della L.R 5/201”. “Cosa succede quando si introducono regolamentazioni e restrizioni troppo vincolanti? La simulazione degli effetti dell’entrata in vigore delle misure del Lazio denota che ci saranno quasi 6.000 esercizi in meno e una diminuzione di almeno 10.000 posti di lavoro. A ciò si aggiunga una perdita di gettito erariale tra i 350 e 900 milioni di euro. Gli effetti sarebbero pesantissimi già dal 2021 e ciò significa un immediato aumento dell’illegalità come avvenuto in Piemonte. In giochi e lotterie c’è una spesa per famiglia che è di 3,9 euro, mentre per il tabacco sono 23,9 e per l’alcol 22. Inoltre, le dipendenze del gioco d’azzardo viene dietro molte altre tra cui droga e alcol. Alcune indagini mostrano che i giocatori problematici sono 2,4% e quelli patologici, cioè il fenomeno più grave, siano lo 0,3% della popolazione. Da ultimo, le distanze non risolvono il problema e più giocatori non rappresenta in automatico una crescita di giocatori problematici. Infine, per i giocatori problematici la distanza non è un ostacolo, anzi è la prima scelta. Le prospettive del post-Covid pongono un problema, ossia il coordinamento tra Stato centrale e le Regioni. Anche il gioco online va valutato poiché nella pandemia è più che raddoppiato e quindi l’idea di risolvere il problema sulla base delle distanze appare un’idea ingenua”. ac/AGIMEG