Minenna (Dir. Gen. ADM): “Il disvalore della produzione contraffatta è un grave danno per l’economia reale. Nel 2022 nuove funzionalità per aiutare l’Agenzia a migliorare obiettivi di vigilanza sull’e-commerce”

“Nell’ambito della lotta alla contraffazione, e più in generale nella tutela dei prodotti made in Italy, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno sequestrato nell’ultimo anno 10 mila tonnellate di merci. In totale oltre 6 milioni di pezzi, che vanno da bevande, abbigliamento, calzature, accessori, cellulari, apparecchi elettronici e informatici, giocattoli, dvd e medicinali”. Lo ha detto, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, il direttore generale ADM, Marcello Minenna.

“Nel giugno 2020 abbiamo inaugurato presso la sede di ADM a Piazza Mastai, a Roma, la ‘Casa Anticontraffazione‘, dove si possono osservare prodotti sequestrati, dalle vetture sportive fino alle mascherine griffate contraffatte. Se andiamo a vedere la provenienza di questa merce, viene sequestrata dove operiamo negli spazi doganali: il 90% nei porti. Questa merce contraffatta proviene in larga parte della Cina, ma anche da Paesi dell’est soprattutto dalla Bulgaria. Oggi notiamo che la prima lavorazione avviene in Cina, ma poi ci sono ulteriori fasi che vengono completate in altri Paesi più vicini all’Italia. Purtroppo l’attività di ADM è molto esclusiva negli spazi doganali, ma trovandosi in un contesto più ampio, ovvero in Europa, non è difficile riscontrare che la merce contraffatta possa arrivare in Italia attraverso trasporto ferroviario o su gomma, dopo aver ottenuto sdoganamenti in altri Paesi unionali“.

“Adm ha strumenti in più rispetto altre autorità doganali europee – evidenzia Minenna – in quanto abbiamo laboratori chimici di Stato su tutto il territorio nazionale all’avanguardia in Europa. L’Agenzia è l’unico ente riconosciuto nella verifica delle mascherine sia a livello nazionale sia europeo. Bruxelles ha invitato altre autorità doganali ad affidarsi ai nostri laboratori per le verifiche sulle mascherine. Ad inizio pandemia Adm si è dotata di macchinari per effettuare questo tipo di verifiche”.

Ma quali sono i rischi riscontrati dai laboratori di Adm nei prodotti contraffatti? “Nei prodotti per il corpo, come i profumi, essendoci all’interno alcool, che è in regime di vigilanza di Adm come nel settore del tabacco e del gioco, i nostri laboratori hanno evidenziato che è stata utilizzata urina di animali per fornire il colore paglierino, così come nei farmaci a colorazione blu è stata usata della vernice, mentre nello champagne non c’è vino, ma elementi tossici. Il disvalore della produzione contraffatta è un grave danno per l’economia reale, in quanto alimenta tutti gli illeciti della criminalità organizzata. Dietro ad un prodotto contraffatto vi è un traffico di valuta collegato a riciclaggio ai più diversi reati. Ci sono criticità gravissime nel mondo dei giocattoli, come materiali tossici e a volte radioattivi all’interno dei peluches, ma anche nell’alimentare”.

Adm nel 2021 ha avviato un piano di promozione e informazione attraverso l’esibizione nelle principali città italiane – in occasione di importanti manifestazioni, come nella settimana della moda – di questi prodotti contraffatti, che sono esibiti in box che saranno collocati anche nei principali porti ed aeroporti. Nell’anno in corso abbiamo partecipato all’ operazione Ludus organizzato da Olaf, Europol e dall’ufficio UE per la proprietà intellettuale. Abbiamo trovato giocattoli contraffatti, tappetini per bambini e puzzle con criticità in tema di materiali e vernici”, ha detto ancora Minenna.

Per il direttore generale “Adm necessita di qualche rafforzamento, nel 2022 segnaleremo nuove funzionalità che potrebbero aiutarci a raggiungere gli obiettivi di vigilanza, magari operando sui controlli delle piattaforme di e-commerce. Dal punto di vista degli utenti, la raccomandazione è muoversi nei canali di vendita ufficiali: chi compra dalle bancarelle in strada ricordiamo che compie un reato. Consiglio dunque agli utenti prudenza, così come sulle piattaforme di e-commerce”. cr/AGIMEG