Legge Regionale Puglia: domani giornata decisiva. Attesa per la proposta di 250 metri di distanza per le nuove aperture, mentre salvaguardate le sale già esistenti. Divieto assoluto per l’aumento degli apparecchi e volture ammesse

Dopo il rinvio della settimana scorsa, il Consiglio Regionale della Puglia si riunirà nuovamente domani per discutere la questione del gioco, mentre gli operatori del settore torneranno a manifestare in piazza per chiedere di cancellare o attenuare il regime delle distanze. Al centro della questione c’è sempre la Legge Regionale del 2013 che ha varato il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili. Dal prossimo 20 giugno la misura si applicherà anche alle sale preesistenti e secondo gli operatori determinerà la chiusura di circa l’80% delle sale. Domani il Consiglio discuterà una proposta di Legge presentata dal Consigliere Vincenzo Colonna (Noi a Sinistra per la Puglia) e altri – con cui si chiede in realtà di adottare norme ancora più severe – ma sui tavoli del Consiglio Regionale arriverà anche un emendamento formulato dalla Commissione Salute al termine di un lungo giro di audizioni, e che accoglie sostanzialmente le preoccupazioni degli operatori di settore. La proposta di modifica infatti esonera dal rispetto del distanziometro le sale già esistenti, il regime varrà solo per i nuovi esercizi. Le distanze oltretutto vengono ridotte a 250 metri (anche se i 500 metri potrebbero venire comunque confermati) e anche la lista dei luoghi sensibili viene rivista in maniera significativa, riguardando scuole primarie e secondarie, biblioteche e luoghi di culto. Ammesse le volture, come ad esempio il cambio di amministratore, ma divieto assoluto sull’aumento del numeri di apparecchi. Queste ore saranno comunque determinanti per la decisione del Consiglio Regionale. Nei giorni scorsi infatti una serie di rumors davano il Governatore della Regione Michele Emiliano contrario all’emendamento della Commissione Salute. Secondo altre indiscrezioni invece l’emendamento della Commissione potrebbe contare su una maggioranza trasversale. lp/AGIMEG