Kessler (Adm): “Il 1° gennaio 2019 riorganizzazione completata, giochi terzo settore per importanza erariale”

“Nel 2012 l’Agenzia delle Dogane si è fusa con Aams, ma ad oggi esistono di fatto due agenzie parallele con numerosi doppioni a livello di servizi, comunicazioni, piattaforme informatiche. Ho preso servizio come direttore Adm nell’ottobre dello scorso anno: la riorganizzazione è ora in corso e sarà completata entro fine anno, per essere operativa dal 1° gennaio 2019”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale di Adm, Giovanni Kessler, in audizione alla sesta Commissione Finanze della Camera, sulle tematiche relative all’operatività dell’Agenzia. “Anche a livello di concorsi l’Agenzia è ferma dal 2008 e l’ultima assunzione risale al 2010: da questa data sono state assunte mille persone, ma provenienti da altre amministrazioni, come Provincie, Comuni e Uffici Provinciali del Tesoro. L’obiettivo è quello di applicare la legge del 2012, evitando doppioni negli uffici a livello locale, Monopoli e Dogane, al fine di avere una migliore flessibilità e un miglior utilizzo del personale, a tutto vantaggio di una maggior efficienza. Avremo quindi dal 2019 un’unica rete di Dogane e Monopoli, riduzione dei posti dei dirigenti (un taglio del 20% circa) e creazione della posizione dei ‘quadri’ (circa 260). Inoltre ci sarà anche un migliore riconoscimento di presenza sul territorio, favorendo l’operatività”, ha detto Kessler. “L’attività dell’Agenzia è composita, formata da quattro grandi settori: dogane, giochi, accise e tabacco”, continua. I giochi rappresentano la terza voce di entrate erariali con: “9,5/10 miliardi dai giochi, 13 miliardi dal tabacco, 30 miliardi dalle accise (come su alcool ed energia) e 2,3 miliardi dai dazi doganali. La tendenza è – ha aggiunto – quella di ridurre i dazi doganali sostituendoli con maggiori controlli sulla sicurezza. Adm passa da collettore di gabelle a una funzione sicuritaria. La sfida di Adm, da condividere con Governo e Parlamento, è far comprendere la propria funzione non solo di Agenzia Fiscale, ma di sicurezza. Uno spezzettamento dei controlli, così come avviene ora, non aiuta il sistema”, ha concluso. cr/AGIMEG