Governo, pronto un giro di vite contro chi opera nel settore scommesse senza concessione italiana. Previsto l’arresto per i titolari dei centri (CTD) non in regola

Che il nuovo Governo avesse tra le priorità anche interventi nel settore del gioco è un fatto conclamato e confermato in più occasioni. L’ultimo intervento, effettuato in un comizio elettorale a Pomezia (Roma), del Ministro allo Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha ribadito la linea dura del Governo in tema di gioco. Dal divieto della pubblicità, partendo da quella del gioco online, fino alla lotta contro la diffusione delle slot, le posizioni del Governo hanno finora riguardato la parte “legale” del settore. Ma, da quanto apprende Agimeg da fonti istituzionali, il Governo starebbe lavorando ad un giro di vite anche sul mondo “illegale” ed in particolare contro gli operatori che offrono gioco in Italia senza concessione. Si tratterebbe di interventi, sul modello di quanto già accade in Francia, dove vige un modello sanzionatorio che fa capo ad uno specifico servizio del Ministero dell’Interno, che prevede anche l’arresto e che è molto più efficace (infatti in Francia non esistono i CTD) contro i titolari dei centri che offrono scommesse per conto di operatori senza licenza. Per i CTD “nostrani” si aprirebbe quindi una stagione “pericolosa” visto che fino ad oggi, in caso di contenziosi con la giustizia italiana, si rischiava dal sequestro delle apparecchiature alla chiusura del negozio.
A conferma di questo intendimento del Governo, l’emanazione da parte del Ministero della Salute di “Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da gioco d’azzardo patologico”. Si prevede infatti di introdurre una fattispecie di reato di evasione delle imposte sui giochi, prevedendo la misura cautelare del sequestro sui beni, per importo pari alle tasse evase. Una misura che potrebbe essere recepita dal Decreto Dignità annunciato dal Vicepremier Di Maio. Si prevede così l’applicazione della misura cautelare reale di cui all’articolo 322-ter del codice penale anche per i casi di sottrazione o evasione delle imposte connesse ai giochi. In tema di responsabilità di impresa, infine, il regolamento contiene un’estensione della categoria di reato previste dal decreto legislativo n 231 del 2001 (Responsabilità amministrativa delle società e degli enti), che contempla anche la raccolta abusiva di scommesse.  lp/AGIMEG