Forma (cons. PD): “Finalmente anche la Regione Sardegna si dota di un provvedimento organico che contiene regole certe sul gioco”

“Finalmente anche la Regione Sardegna si dota di un provvedimento organico che contiene regole certe in materia di Gioco d’Azzardo, rendendo strutturali i provvedimenti che ad oggi consentivano di intervenire sul problema e garantendo una cornice legislativa regionale alle Amministrazioni Comunali che, a più riprese, negli ultimi anni, avevano chiesto un nostro intervento. Lo abbiamo fatto tenendo bene a mente le finalità della nostra azione legislativa, vale a dire quelle di prevenire e contrastare la diffusione di dipendenze patologiche legate al gioco d’azzardo, di accrescere la consapevolezza del rischio correlato al gioco particolarmente nelle fasce più deboli della popolazione e di contenerne gli effetti negativi sul tessuto urbano”. Così ha commentato l’approvazione della legge in Consiglio regionale in Sardegna la consigliera Daniela Forma (PD). “Sul fronte delle Competenze della Regione abbiamo reso strutturale il Piano regionale del Gioco d’Azzardo Patologico, vale a dire quello strumento programmatorio biennale che contiene le attività che interessano l’intero contesto regionale in ordine alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e al sostegno psicologico dei soggetti problematici o patologici e dei loro familiari. Tale Piano si dota delle risorse assegnate dal Fondo Nazionale per il GAP, dal Fondo Sanitario Regionale come pure da ulteriori risorse regionali stanziate annualmente nelle nostre Leggi di Stabilità. Abbiamo inoltre istituito l’Osservatorio Regionale del Disturbo da Gioco d’Azzardo, organismo tecnico incardinato presso l’Assessorato Regionale della Sanità, con il compito di monitorare il fenomeno in ambito regionale come pure lo stato di attuazione del Piano Regionale del GAP della Sardegna”, ha detto. “Abbiamo istituito la Giornata Regionale contro il Disturbo da Gioco d’Azzardo quale occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi correlati al gioco e, contestualmente, metteremo in campo Campagne di informazione e sensibilizzazione. Ma l’azione sul fronte regionale non si esaurisce qui. Per rafforzare il nostro impegno la Regione concede il proprio patrocinio a quelle iniziative di carattere culturale, sportivo e ricreativo che favoriscano la sensibilizzazione verso l’utilizzo responsabile del denaro e il contrasto al gioco d’azzardo mentre, di contro, lo nega a quelle iniziative che lo favoriscano. Viene istituito il logo “No Slot – Regione Sardegna” da rilasciare, per il tramite dei Comuni, ai locali che scelgono di non installare o di rimuovere apparecchiature per il gioco”, ha aggiunto. “Sul fronte delle Competenze dei Comuni la legge approvata mette in campo il cosiddetto “distanziometro” vietando l’apertura di sale da gioco e la nuova installazione di apparecchi in locali che si trovino ad una distanza, determinata dalla Giunta regionale, entro il limite massimo di 500 metri da luoghi che si considerano sensibili. Ai Comuni – ha detto – viene poi concessa la facoltà di individuare ulteriori luoghi sensibili, rispetto a quelli elencati dalla legge regionale, cui applicare le previsioni del “distanziometro” e possono prevedere agevolazioni sui tributi comunali per coloro che rimuovono o rinunciano all’installazione di apparecchiature per il gioco. Viene richiamato inoltre il potere in capo ai Sindaci, conferito dal Testo Unico degli Enti Locali, rispetto agli orari degli esercizi commerciali per rafforzare la previsione di riduzione degli orari di apertura delle sale giochi e degli esercizi nei quali sono presenti apparecchiature per il gioco ai fini del contrasto del fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Abbiamo poi normato la fase transitoria, relativamente agli esercizi con autorizzazioni esistenti, stabilendo un termine massimo di 5 anni per adeguarsi alle nuove disposizioni relative alle distanze minime. A tali esercizi viene però richiesta la predisposizione di un piano di intervento aziendale in grado di documentare il rischio GAP all’interno del proprio locale e sono inoltre tenuti ad implementare il raccordo con le strutture di intervento socio-sanitario del proprio territorio, qualora si manifestino negli utenti quelle precise condizioni di criticità riconducibili ai disturbi da gioco d’azzardo”, ha concluso. cdn/AGIMEG