Decretone, Servizio Bilancio: nessun fondamento per i benefici che produrrà la lotta all’illegale

L’aumento del gettito fiscale che produrrà la stretta sul gioco illegale è stato quantificato “senza però fornire alcuna ipotesi a supporto”. “Per motivi di prudenza”, il Governo avrebbe fatto meglio a non mettere in bilancio queste somme in anticipo. Lo scrive il Servizio Bilancio del Senato, nella Nota di Lettura in cui esamina le misure contenute nel decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza. IL Servizio spiega infatti che il Governo avanza due percentuali: “si tratta del 10%, che rappresenterebbe l’aumento ipotizzato del volume di affari degli operatori legali a scapito di quelli illegali, e del 20% (in proposito non si rinviene alcuna informazione quale, ad esempio, se il dato sia riferibile alla percentuale media di imposte dirette ed IRAP gravante sugli operatori del settore, al maggior gettito riveniente da ritenute sulle vincite, all’incremento dei proventi per l’Erario etc)”. E quindi sottolinea che “la stima del pertinente recupero di gettito presenta un tasso di aleatorietà elevato che, per motivi di prudenza, dovrebbe indurre a non contabilizzare ex ante tali somme a copertura di oneri certi in ordine all’an ed al quantum”. Inoltre, le sanzioni, “per loro natura, dovrebbero dar luogo ad un recupero di gettito tendente a diminuire nel tempo proprio in ragione dell’effetto deterrente associato alle stesse. Inoltre, di norma, i piani di controllo e di azione repressiva di pratiche illegali richiedono tempi tecnici di implementazione che si riflettono sulla tempistica del recupero di gettito associato”. In sostanza, il giro di vite sull’illegale determinerà “un incasso verosimilmente di valore non costante negli anni ma soprattutto non imputabile sin dal primo periodo di applicazione della nuova disciplina”. Invece, “la RT giunge ad ipotizzare sin dal primo anno ed a regime un valore costante nel tempo, pari al totale del recupero di gettito derivante dall’applicazione dei commi 6 e 7, ossia 65 mln di euro. In considerazione di quanto sopra rappresentato appaiono necessari chiarimenti”. rg/AGIMEG