Sen. De Bertoldi (Fratelli d’Italia) ad Agimeg: “Oggi le banche dovranno spiegarci perché sono ‘contro’ gli operatori di gioco pubblico a cui bisogna ridare dignità. Sul Piemonte sentirò i colleghi per trovare soluzioni nell’interesse del Paese”

“Oggi mi aspetto che il direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Giovanni Sabatini, dia risposte sul perché le banche italiane non vogliano lavorare con gli operatori di gioco legale. Dal momento che la legge dello Stato prevede che il gioco legale sia a tutti gli effetti una fonte di finanziamento per l’erario, non è possibile che questi operatori non possano svolgere il proprio lavoro tramite i conti correnti, fondamentali per le loro attività”. E’ quanto ha affermato, nella diretta con il direttore di Agimeg Fabio Felici – alla quale ha partecipato anche il presidente di As.Tro, Massimiliano Pucci – il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro, in merito allo spinoso tema dei rapporti tra banche ed operatori di gioco. Oggi pomeriggio il Direttore Generale dell’ABI Sabatini sarà ascoltato in Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, alla quale sarà presente anche il senatore De Bertoldi, in merito alle criticità del rapporto tra istituti di credito ed operatori del settore del gioco legale.
“Le banche oggi fanno appello a principi etici generici, imponendo la chiusura dei conti correnti degli operatori di gioco o rifiutando le aperture. Però poi le stesse banche ‘lavoreranno’ con il gioco illegale, che i loro soldi da qualche parte li investono, magari in fondi ed operazioni finanziarie che le banche gestiscono”, evidenzia De Bertoldi. “Questo è un punto cruciale su cui vogliamo risposte dall’ABI, anche se ritengo verrà additata Bankitalia come responsabile delle troppe complesse norme che vengono imposte nei confronti del settore del gioco da parte delle banche. Di certo, se le banche dovessero coinvolgere Bankitalia, provvederemo ad audire anche Bankitalia. Se si rende il gioco impossibile in Italia, le mafie esulteranno ed arricchiranno. Personalmente pretendo chiarezza dallo Stato e dagli operatori finanziari, in primis da Bankitalia”.
Su quale potrà esser l’esito di questa audizione, De Bertoldi ha detto: “Vorrei essere positivo per quanto sia difficile esserlo in un momento come questo, abbiamo visto come il Governo sta agendo durante la pandemia. I lockdown sono stati gestiti in modo irrazionale, senza una specificità, ma in modo trasversale. Di fatto si è chiuso tutto tanto per chiudere. Più governi di questa legislatura hanno dimostrato di essere inaffidabili ed incompetenti. Città come Madrid e Stoccolma non hanno mai chiuso in modo trasversale, hanno chiuso solamente in alcune zone e per determinati periodo di tempo. Non sono state adottate chiusure senza distinzioni come da noi. La fiducia purtroppo non è tanta su questo Governo”.
Nella diretta con il direttore Fabio Felici si è toccato anche il tema del gioco in Piemonte. Il prossimo 20 maggio, infatti, entrerà in vigore l’ultimo step della legge regionale che di fatto espellerà con effetto retroattivo tutto il gioco legale. “In Piemonte vi sono due anime diverse all’interno del partito”, ha detto il senatore De Bertoldi. “Sono temi borderline nei quali nei partiti possono esserci sensibilità differenti. Cercherò di capire perché alcuni miei colleghi piemontesi stanno assumendo atteggiamenti che non condivido. Io sono un liberale, lo Stato può entrare in ogni aspetto della vita del cittadino, ma ogni cittadino deve essere libero di muoversi nel circuito della legalità e spendere i propri soldi come meglio crede. L’importante è che i minori non possano accedere al gioco, che le persone non debbano rimanere troppo in una sala o spendere troppo denaro, per limitare la ludopatia. Ma ciò vale per tutti i campi, non solo per il gioco. Anche l’alcool diventa una malattia se si eccede. Lo Stato deve dare garanzie per evitare gli eccessi ed i fenomeni di degenerazione”. A tal proposito il direttore Fabio Felici ha ricordato che As. Tro dal 2013 ha dato vita a corsi di formazione per gli operatori di gioco, per il riconoscimento e prevenzione di comportamenti compulsivi.
“Per quanto mi riguarda – ha detto De Bertoldi – agisco ufficialmente e lavoro per ridare dignità alla categoria del gioco. La richiesta di chiarimenti in Commissione inchiesta banche l’ho portata avanti io ed il mio collega, l’onorevole Foti, vicepresidente della commissione di inchiesta che ha condiviso con me questo percorso. Un senatore e un parlamentare di Fratelli d’Italia stanno tutelando gli interessi legittimi degli imprenditori del gioco legale. Sicuramente mi farò carico di contattare il nostro collega del Piemonte che si sta muovendo in modo differente su questo tema, per capirne il motivo e trovare una soluzione che sia nell’interesse del Paese, contro le mafie e contro la ludopatia, e non di un’ideologia malata”. cr/AGIMEG