Chiusura giochi: il “blocco” di slot e vlt costa all’Erario oltre 5 miliardi di euro. Ecco cosa potrebbe succedere nel 2021

Dal “BOLLETTINO” delle  Entrate tributarie del Dipartimento delle Finanze, relative al periodo gennaio-marzo 2021 e dalla relativa Nota tecnica, emerge che nel predetto arco temporale le entrate relative ai “giochi” ammontano a 2,64 miliardi di euro, con una differenza negativa, rispetto allo stesso periodo del 2020, di 631 milioni di euro (-19,3%).

Poiché il “BOLLETTINO” del Dipartimento delle Finanze considera solo le entrate di natura tributaria e contabilizza i proventi del gioco del Lotto al lordo delle vincite, i dati non sono di immediata percezione per coloro, come gli operatori del settore, che sono abituati a registrare le entrate comprendendovi anche quelle di natura non tributaria, al netto delle somme restituite in vincite.

Tuttavia, i dati analitici del Dipartimento sono utili per esaminare la tendenza delle Entrate da gioco nel periodo della pandemia, per alcune considerazioni di natura tecnica, allo scopo di capire cosa ci riserva il prossimo futuro (2021-2022, quando verranno a scadenza le principali multiconcessioni: scommesse, gioco a distanza, apparecchi) e a quanto ammonterà la perdita erariale del settore, causa pandemia.

Con riferimento al 2020, il consolidato del settore segna una perdita di circa 4 miliardi di euro, in coerenza con le previsioni fatte su queste colonne ai primi di gennaio. In particolare, se consideriamo le entrate erariali da PREU (apparecchi), il relativo gettito, stando alle risultanze della “Nota tecnica” al Bollettino delle entrate tributarie di dicembre 2020, si è ridotto di 3,4 miliardi di euro, cioè di oltre il 51% (secondo il DF, anche a seguito dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno posticipato il versamento di alcune rate del tributo, sebbene questo elemento dovrebbe avere effetti di “cassa” e non di “competenza”).

Tabelle estratte dai Bollettino delle Entrate del Dipartimento Finanze. Dati in Ml€

ENTRATE Gen-Mar 2021 Gen-Mar 2020 Variazione % sul 2020
Provento del lotto 2.110 1.620 30,25%
Proventi delle attività di gioco 61 73 -16,44%
Lotterie istantanee 0 0 0,00
Apparecchi e congegni di gioco(DL 269/2003 art.39,c.13) 185 1.342 -86,21
Altre indirette 485 533 -9,01

 

ENTRATE Gen-Dic 2020 Gen-Dic 2019 Variazione % sul 2019
Provento del lotto 6.047 7.624 -20,69%
Proventi delle attività di gioco 233 316 -26,32%
Lotterie istantanee 0 0 0,00
Apparecchi e congegni di gioco(DL 269/2003 art.39,c.13) 3.208 6.591 -51,33
Altre indirette 2.209 2.535 -12,86%

 

Poiché gli introiti da PREU rappresentano oltre il 50% del gettito globale da giochi (considerando sia le entrate tributarie sia quelle extratributarie), la perdita 2020 è assai rilevante e sfiora il 40% del gettito globale.

In proposito, si osserva che nel 2020 le attività delle sale (Scommesse, VLT, Bingo) sono state chiuse, più o meno, circa 6 mesi. Nel 2021 siamo già a 5 mesi completi, per cui può ipotizzarsi che nel corso del presente anno la perdita stimata si avvicinerà a quella del 2020.

Dai dati diffusi dal Dipartimento Finanze emerge che nei primi 3 mesi del 2021 l’introiti del PREU è diminuito, rispetto allo stesso periodo del 2020, di circa 1,15 miliardi di euro. Le entrate tributarie da PREU dei primi 3 mesi del 2020 sono state, peraltro, condizionate dal fatto che le sale sono state chiuse l’8 marzo 2020, per cui il dato del periodo gennaio-marzo 2020 non è completo, mancando di fatto le giocate di 2/3 del mese di marzo nelle sale. Pertanto, rispetto ai periodi normali, la perdita PREU segnata nel periodo gennaio-marzo 2021, può essere stimata pari a circa 1,6/1,8 miliardi di euro. Infatti, dal Libro blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli risulta che nel 2019 l’introito complessivo da PREU è stato di circa 6,8 miliardi di euro, cioè mediamente circa 560 milioni al mese (pari, pertanto, nel trimestre a 1,680 miliardi di euro).

Poiché le sale e il gioco mediante apparecchi sono stati chiusi anche nei mesi di aprile e maggio, la perdita complessiva da PREU, che sarà registrata quest’anno, può essere stimata pari a circa 2,8 miliardi di euro.

Questo significa che, ipotizzando un ritorno alla “normalità”  fin dal corrente mese di giugno (ipotesi più che ottimistica), a fine anno la perdita di PREU si aggirerà intorno ai 3 miliardi (ovviamente, se le previsioni sulla fine della pandemia non dovessero risultare fallaci). Poco meno della perdita fatta registrare lo scorso anno, sebbene, sotto il profilo della “cassa”, nel 2021 saranno effettuati i versamenti PREU rinviati nel 2020.

Considerando che il livello di tassazione PREU supera quello che arriva come ricavo lordo alla filiera, può stimarsi che ai concessionari, ai gestori e agli esercenti che operano nel mercato degli apparecchi, verranno a mancare, nel biennio 2020 e 2021, ricavi per almeno 5/5,5 miliardi di euro.

Tenuto poi conto del fatto che nel 2020 la perdita per PREU (3 miliardi) è stata pari ai  3/4 della perdita complessiva del settore (come detto, pari a circa 4 miliardi di euro), può stimarsi che tali livelli si ripetano anche per l’anno in corso, anche se dovrebbero segnare performance meno negative le lotterie e i giochi numerici, in considerazione del fatto che nel 2021 non c’è mai stato alcun periodo di lockdown totale e tali giochi hanno continuato ad essere offerti nei bar e nelle tabaccherie.

In questo scenario, però, non si tiene conto dell’incertezza regolatoria che deriva dalla scadenza di alcune concessioni (che, con tutta probabilità, saranno prorogate) e dalla prossima scadenza delle concessioni del gioco mediante apparecchi.

Inoltre, bisognerà verificare la tenuta dei molti esercizi che vendono gioco pubblico, cioè le migliaia di partite IVA, contrattualizzate con i concessionari, per i quali la prolungata chiusura potrebbe avere avuto effetti deleteri. rf/AGIMEG