“Bill era bravissimo in matematica, eppure le sue capacità scientifiche non davano buoni frutti nel poker. Era noto per essere un giocatore aggressivo ma non molto bravo. Di solito formavamo un tavolo da sei persone e all’inizio mettevamo 100$ a testa. Bill spesso perdeva, tuttavia pagava sempre i suoi debiti“. La fortuna non è stata sempre amica di Bill Gates. Così almeno secondo quanto riporta Il giornale universitario “The Harvard Crimson”, che attraverso una testimonianza di un ex compagno di studi di Gates, tale Greg Nelson, racconta la passione per la 52 carte che non portava frutti al futuro genio dell’informatica. Perdente, ma con il costante controllo sulle perdite. Così conferma Mori Eskandani, importante produttore americano e veterano del gioco in un intervista.
“Non dimenticherò – racconta a Italpokerclub – mai di quando l’ho conosciuto a Las Vegas, per la precisione al Mirage. Lui era là perché era molto interessato al poker. Si limitava a giocare il 3-6$ Limit anche se c’era una partita più ricca in corso. La gente provava a mandargli messaggi spiegandogli che c’erano partite più interessanti, ma nessuno capiva che quando vali 60 o 70 miliardi di dollari non c’è differenza tra un un 3-6 e un 3-6k”. lp/AGIMEG