“Il Comune di Anzio firmò un provvedimento simile al nostro, ma il Tar gli ha dato torto”. Così il primo cittadino di San Benedetto del Tronto, nella provincia di Ascoli Piceno, Pasqualino Piunti ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a rivolgersi alla Prefettura per avere chiarimenti sulla validità dei limiti orari adottati, ossia gli apparecchi nel Comune possono rimanere in funzione dalle 14 all’una di notte. Tuttavia, una determina ministeriale, che fa riferimento all’Intesa Stato-Regioni, non consentirebbe una chiusura superiore alle sei ore. “L’ordinanza resta vigente ma non intendiamo prendere in giro i cittadini. Siamo convinti della bontà delle nostre azioni, è nostra intenzione che il documento non risulti inefficace”, ha aggiunto. Il dibattito – sottolinea La Nuova Riviera – si è acceso in seguito alla protesta della consigliera Rosaria Falco: “Chi rispetta l’ordinanza si sente preso in giro. La lotta alla ludopatia non può essere un proclama. Anche se il provvedimento resta in vigore il Comune non correrà rischi di impugnazione, visto che nessuno lo fa rispettare. Ci arrivano continue segnalazioni, non ci risultano controlli effettuati. Inutile chiedere un parere al Prefetto, su quali basi avverrebbe?”. “I controlli sono stati fatti, i verbali non sono numerosi, ma ci sono”, ha risposto il Comandante della Polizia Locale Giuseppe Coccia. cdn/AGIMEG