Piemonte: ecco i 9 punti per modificare la Legge sul gioco pubblico. Niente slot nei bar e retroattività tolta solo per sale giochi e tabaccai. I DETTAGLI

Prove di ricompattamento per il centrodestra in Piemonte. Nel pomeriggio di ieri il Governatore Alberto Cirio ha incontrato tutti i capigruppo della coalizione. Sul tavolo le modifiche alle legge sul gioco del Piemonte ed in particolare al tema della retroattività della stessa. Ricordiamo che la legge sul gioco pubblico in Piemonte è tra le più restrittive in assoluto, prevedendo un distanziometro che di fatto espelle le imprese di gioco dalle città. Le opposizione hanno fatto barricate sul tema, presentando oltre 60.000 emendamenti. Dopo l’incontro di ieri tra gli esponenti della maggioranza sembra tornato il sereno o quantomeno non diluvia più. Lega e Forza Italia vanno verso un accordo, mentre Fratelli d’Italia ha scelto per un patto di non belligeranza e se le novità verranno approvate, non voterà la legge ma non si opporrà.

Sono nove i punti, come riporta il Corriere, che andranno ad aggiungere o modificare il disegno di legge a firma Claudio Leone (Lega):

– il distanziometro tornerebbe ad essere di 400 metri nei Comuni superiori a cinquemila abitanti e di 250 metri in quelli piccoli, e nella lista dei luoghi sensibili (che di fatto la Lega aveva svuotato) si aggiungerebbero gli uffici postali e si toglierebbero luoghi di culto, impianti sportivi, movicentri e stazioni ferroviarie.
– la retroattività delle regole verrebbe tolta per le sale da gioco e i tabacchi, ma non per i bar (che non potranno quindi rimettere le macchinette)
– installazione di apparecchi che consentano l’utilizzo solo tramite codice fiscale o tessera sanitaria
– misure volte al contenimento dell’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco
– risorse per azioni di educazione (che nell’attuale disegno non sono previste)
– corsi di formazione per operatori e personale con cadenza triennale
– l’introduzione del marchio «Slot no grazie»
– subordinazione dei finanziamenti regionali all’assenza di apparecchi da gioco
– ruolo forte per i Comuni (che nell’attuale legge possono decidere gli orari delle macchinette).

Modifiche che nei prossimi giorni verranno affinate e formalizzate e intanto proposte alle opposizioni perché ritirino almeno una parte degli emendamenti e smettano con l’ostruzionismo. lp/AGIMEG