Piemonte, Lega, M5S e PD divisi dalla Legge sul gioco d’azzardo. Nella Giunta pronte due proposte di legge: una per abolire la retroattività ed un’altra per rendere più stringente distanziometro, luoghi sensibili e stop a slot e vlt. Il VIDEO

Non si spegne il dibattito sulla Legge Regionale del Piemonte sul contrasto ai disturbi da gioco d’azzardo. In Consiglio Regionale ci sono due proposte di legge una per inasprire ancora di più l’attuale normativa, l’altra sostenuta dalla Giunta che vuole renderla meno stringente perché sta mettendo in crisi molti esercenti. “La ludopatia si affronta non stringendo ma venendo incontro. In questo momento è necessario ridare diritti a chi già li aveva. Ci sono imprenditori che hanno investito denaro e oggi sono stati buttati fuori casa. Questo la Lega non lo permette, oltretutto non è stato risolto il problema della ludopatia”. E’ quanto ha dichiarato al TgPiemonte Claudio Leone (Lega). Di diversa opinione il Movimento 5 Stelle che vorrebbe aumentare le restrizioni. “Vogliamo difendere la legge regionale sul gioco e migliorarla. Abbiamo fatto una proposta che aggiungerebbe ulteriori luoghi sensibili all’elenco già esistente. Come dimostrato dagli stessi studi della Regione è una normativa che ha avuto effetti positivi. Dalla Regione parlano di poche decine di unità di posti di lavoro persi. Non crediamo che questi numeri siano esatti, ma da qui ad arrivare agli oltre mille posti di lavoro persi a causa della legge sul gioco, lamentati delle associazioni di categoria, ce ne passa”. E’ quanto ha replicato Giorgio Bertola (M5S). Anche il PD difende la legge. “Un percorso condiviso che aveva al centro la salute dei piemontesi. I dati dell’assessorato dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta. Difendiamo il percorso, la bontà della legge, la salute e il benessere dei piemontesi. Faremo di tutto per evitare la modifica della legge. Non abbiamo vietato l’uso del gioco, ma lo abbiamo allontano da soggetti deboli”, sostiene Domenico Ravetti (PD). Nella Giunta Regionale hanno ora una proposta di legge presentata dalla Lega che è composta da tre articoli e mira ad abolire la retroattività della normativa, mentre la seconda proposta è del M5S e prevede un’ulteriore stretta del distanziometro, un implemento dei luoghi sensibili e il fermo degli apparecchi per il giorno di pagamento delle pensioni.

cdn/AGIMEG