Piemonte, attacco alla modifica della legge proibizionista da LUV. Rivolta social: “Il Far West è quello creato dalla legge regionale, migliaia di lavoratori del gioco a casa e settore nelle mani della criminalità”

Hanno suscitato una pioggia di polemiche le dichiarazioni del consigliere Marco Grimaldi (LUV) che, in merito alla discussione della pdl 99 su gioco d’azzardo in Piemonte, ha affermato: “Il centrodestra intende farci tornare indietro al far West che regnava prima del 2016. Lega e soci stanno tentando una corsa contro il tempo per concedere una sanatoria indegna verso i grandi centri del gioco d’azzardo che oggi sono, in gran parte, fuorilegge. Difenderemo la legge regionale che tutta Italia ci invidia”. E ancora: “Mi permetto di dire che forse sarebbe più utile, da parte dei lavoratori, rivolgere la propria giusta rabbia nei confronti dei propri padroni ( in alcuni casi della loro meschinità), piuttosto che verso una legge ritenuta importante ed efficace non tanto dalla sinistra cosiddetta”radicale”. Parole che hanno provocato lo sdegno dei social, di tutti quei lavoratori del settore che onestamente e con sacrificio hanno investito in una attività legale e lecita in quanto autorizzata dallo Stato. “Noi siamo lavoratori e ci sarebbe piaciuto che qualcuno di voi si preoccupasse della nostra fine – ha replicato una lavoratrice – Leggo però una cosa non giusta nelle sue parole. Io sono una donna libera e non ho padroni, ho un titolare ma non è il mio padrone. Personalmente trovo molto pesante questa parola. Le mie origini non sono Italiane e ho fatto la scelta di lasciare il mio paese perché mi stava stretta la mentalità verso la donna. Quindi mi scusi ma non posso accettare la parola “padrone”. Le aziende non hanno potuto spostarsi in primis per una questione economica, in quanto spostare una sala scommesse non è come spostare un negozio di abbigliamento, quindi i costi sono elevatissimi e non c’è stato nessun aiuto economico per farlo. Poi la cosa fondamentale è che non ci sono spazi per collocarsi che non ci sia già un luogo sensibile. Ma non sono arrabbiata con Lei e con i suoi colleghi perché la pensate diversamente, ma sono arrabbiata per il vostro atteggiamento nei confronti dei lavoratori, di averci totalmente ignorati, mai considerati. Sono molto arrabbiata perché ho diritto di essere tutelata dallo Stato e dalla politica in quanto Lavoratrice e cittadina per bene. Ci avete abbandonati e demoliti”, ha concluso. “Molte aziende, a causa della Legge Regionale, hanno chiuso del tutto ed altre hanno abbandonato il territorio. Tantissimi colleghi hanno già perso il lavoro”, afferma un’utente, che rilancia: “Il far West c’è già in Piemonte ed è quello del gioco illegale in cantine ed appartamenti. I dati dei sequestri parlano chiaro. La Politica ha il dovere morale ed istituzionale di difendere il lavoro e la legalità, questa è la conferma che ormai la sinistra non difende più i lavoratori”.
“Il lavoro è dignità: sempre! – ha commentato anche Luca Cassiani, ex consigliere regionale del Piemonte (PD) – E fare distinzioni ideologiche e piene di pregiudizi morali tra chi lavora in una sala slot, tra chi programma VLT o chi lavora in aziende del gioco lecito che pagano le tasse ed hanno scelto la legalità non è degno di un uomo che si proclama di sinistra. Sinistra è stare dalla parte di chi fa fatica, soffre, ha perso il lavoro, chi non ha ammortizzatori sociale né ristori . Offendere la dignità dei lavoratori fa parte di un bagaglio che non è quello della sinistra. Spiace pensare che chi gestisce i fondi per il contrasto alla ludopatia non abbia neppure letto la relazione del Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero de Raho, che ha messo in guardia la Politica e le Istituzioni Pubbliche rispetto alle infiltrazioni del gioco illecito da parte delle Mafie. Il Procuratore ha indicato nel gioco legale e lecito la strada per sconfiggere la criminalità che si sta appropriando del settore per colpa di leggi liberticide e fallimentari come quella del Piemonte. E diffondere menzogne e numeri falsi non è un bel servizio che si rende alla cittadinanza. Basterebbe leggere le ricerche SERIE e INDIPENDENTI (CGIA Mestre, EURISPES, etc.) sul gioco in Piemonte. Sul gioco online. Sulle scommesse online, su siti illeciti. Su totem sequestrati. Sulle persone arrestate. Sui miliardi di euro di tasse evase. Tutto ciò si poteva evitare? Si. Basta fare ciò che hanno fatto TUTTE le altre regioni Italiane e come succede in tutta l’Europa”.
“Io sono un lavoratore del Gioco Legale di Stato, lei non si può permettere di definirmi fuorilegge”, ha detto un altro internauta commentando le parole del consigliere Grimaldi. “Di questa aggressione offensiva e denigratoria credo ne risponderà nelle competenti sedi, salvo chieda pubblicamente scusa a me e alle migliaia di famiglie del nostro comparto”, afferma, ricordando come il settore dia lavoro non solo ai dipendenti, ma alle loro famiglie.
Ma lo sdegno più grande arriva per le parole del consigliere che ha negato il calo occupazionale: “Il far west lo avete creato con questa legge che ha riportato l’illegalità in Piemonte. Negate persino i posti di lavoro persi. Che sinistra rappresentate?”. “Si stima che per effetto della legge regionale 9/2016 sono già stati persi 1.700 posti lavoro e che, esauriti i suoi effetti, i posti persi saranno circa 5.000”, ricorda un altro utente, dando i numeri del fenomeno prodotto dalla legge regionale.
E c’è chi ricorda che il proibizionismo non ha mai risolto nulla: “Col proibizionismo non si è mai risolto nulla, anzi, si è sempre fatto un assist clamoroso alla criminalità organizzata. Evidentemente dalla storia non abbiamo imparato niente”, la triste considerazione di un altro utente. cr/AGIMEG