Piemonte: ad oggi nessuna sanzione per chi non rispetta il distanziometro, per la Regione legge sul gioco va rivista: “Distrugge un settore legale”

Le sale gioco del Piemonte ignorano la legge sul gioco e continuano a operare indisturbate. E’ l’allarme lanciato dalle Asl della regione, che hanno scritto ai sindaci: lo scorso 20 maggio è scattato l’obbligo di chiusura, che precedentemente aveva già colpito le slot nei bar, anche delle sale gioco e scommesse che non rispettano il distanziometro dai luoghi sensibili, ma in provincia di Torino nessuno si è adeguato. Il primo step della legge sul gioco ha ridotto sensibilmente il numero di apparecchi da intrattenimento, passati da 22mila a meno di 12mila, e la seconda fase è ancora più incisiva in quanto va a colpire anche le sale gioco. Ma dopo le elezioni di fine maggio che hanno portato alla vittoria del candidato di centrodestra Alberto Cirio – come si legge su ‘La Stampa’ – sono in molti ad aspettarsi che la legge regionale cambi. Ad oggi in provincia di Torino non risultano sale gioco chiuse né sanzioni. Andrea Tronzano, che da consigliere regionale d’opposizione era uno dei più critici contro lo stop al gioco, ora è assessore alle Attività produttive: “La tutela della salute e il contrasto alla ludopatia sono importanti, quindi la legge non va abrogata, però servono alcune modifiche perché così si sta distruggendo un settore ed escludendo 5mila persone dal circuito lavorativo”, ha detto. Due sono i punti critici della norma, il distanziometro (ad oggi è a 500 metri, si vorrebbe portarlo a 250 metri) e la retroattività della norma: “Chi ha investito in un settore legale non può vedersi costretto a sbaraccare l’attività”. Una recente ricerca Eurispes sostiene che la norma farà chiudere l’80% degli oltre 6.200 esercizi autorizzati causando un forte danno economico a famiglie, imprese ed erario, oltre a far proliferare il gioco illegale. lp/AGIMEG